100 volte Vulcano
di Sandro Bandu
“Eh già…siamo ancora qua”, diciamola alla Vasco, visto che in questi giorni la grande pop star è a Cagliari.
Dopo 23 anni Vulcano è ancora vivo, vegeto e continua a essere presente sul nostro territorio.
Anzi, da alcuni anni ha rilanciato e ha aumentato la sua proposta di informazione grazie al sito online www.vulcanotizie.it.
Possiamo dire con orgoglio che è un piccolo vanto? Eh…già!
In tempi in cui la carta stampata vive una crisi profonda, dove la maggior parte dei periodici arrancano perché la concorrenza di internet è spietata e la maggior parte dei giornali, anche quelli blasonati, chiudono, noi siamo ancora qua.
Si dice che quando un giornale serra i battenti è una tragedia perché si spegne una voce, molte persone perdono il lavoro, e così via.
Ma spesso i giornali sono semplicemente la cassa di risonanza del proprio editore e i giornalisti sono nient’altro che semplici impiegati che devono garantire l’interesse politico ed economico di chi li paga.
Forse è anche per questo che l’Italia nella classifica annuale stilata da Reporter Senza Frontiere galleggia alla 43esima posizione.
Poi vai a parlare di giornalisti con la schiena dritta…
Questa è una faccia della medaglia poi, però, c’è l’altra: la stampa italiana non potrà mai arrivare nelle prime posizioni, dove vi sono stabilmente i Paesi del nord Europa: per la cronaca, in prima posizione vi è la Norvegia. Se molti giornalisti che vorrebbero fare davvero il proprio mestiere sono minacciati di morte, soprattutto nel sud d’Italia, o se il vice premier Salvini propone di togliere la scorta a Roberto Saviano, vuol che c’è ancora molto da fare in Italia per quanto riguarda il giornalismo.
Nelle pagine a seguira troverete gli articoli dei nostri redattori che ci parlano dell’importanza dei mass media oggi, delle strategie su come informare o dis-informare, su come riconoscere le fake news (notizie false) e su come internet e l’intelligenza artificiale sono diventati uno strumento troppo pericoloso, con la reale possibilità che presto l’uomo soccomberà ad una forza che non saprà più controllare.
Ma torniamo a noi, alla nostra piccola realtà.
Ho intitolato questo editoriale 100 volte Vulcano: ne è passata di acqua sotto i ponti da quel fine 1995, anno della nascita di questo giornale.
Tante persone hanno scritto per questo giornale, anche giornalisti di spicco, firme prestigiose che ci hanno gratificato con la loro presenza e ci hanno riempito il cuore d’orgoglio. Giornalisti come Giancarlo Ghirra, Giuseppe Giuliani, Vittorio Sanna, Massimo Zanasi, Gianluigi Pala, Francesco Pinna e altri, che hanno speso un pochino del loro tempo per noi, per Vulcano.
Questo senza dimenticare gli attuali fuoriclasse che compongono la nostra redazione e alla quale si sono uniti ultimamente un manipolo di giovani veramente in gamba.
A proposito di giovani, tanti hanno iniziato con noi, qualcuno ha fatto strada, qualche altro la farà: perchè tra le nostre giovani leve abbiamo dei purosangue e sono sicuro che tra qualche anno li ritroveremo tra le colonne di qualche quotidiano nazionale.
Abbiamo dato la possibilità a tanti giovani di poter maturare i requisiti per accedere all’iscrizione all’elenco dei giornalisti pubblicisti: non tutti i periodici, anche grandi giornali lo fanno.
Sarà poco ma per un giovane che vuole intraprendere la carriera del giornalismo è un piccolo traguardo, il primo gradino.
In questi anni abbiamo parlato delle nostre realtà, del nostro territorio, abbiamo fatto varie inchieste su tutte le problematiche che incidono sulla nostra società, sulla nostra vita di tutti i giorni.
Con i nostri limiti, le nostre carenze, le nostre inesperienze, ma sempre con onestà e obiettività.
Abbiamo dato voce a persone che non avrebbero trovato udienza da altre parti, ho molti ricordi in tal senso.
Come non ricordare quella giovane mamma decimese, nel lontano 2005, che mi chiese di rendere pubblica la sua necessità di prostituirsi per sfamare la sua bambina. Un articolo che destò molto clamore e che scosse la nostra piccola comunità.
Come non ricordare la querelle su Santa Greca, che partì proprio da un nostro articolo del maggio 2001, poi ripreso dai quotidiani regionali, dopo la recensione del libro di Francesco Virdis, studioso di Villasor, sulla storia e sulla autenticità della nostra santa. Tale vicenda scatenò un putiferio a Decimomannu e ci volle l’intervento dell’arcivescovo Ottorino Alberti a placare gli animi dei devoti decimesi, in occasione della sagra del settembre 2001, proclamando Santa Greca compatrona di Decimomannu.
Ma tanti sono gli articoli e le vicende che meriterebbero di essere ricordati perché hanno fatto la storia del nostro giornale, ma lo spazio è tiranno e purtroppo non siamo in grado di farlo. Certo è che il 28 giugno prossimo festeggeremo il nostro numero 100 con una conferenza giornalistica presso il salone del Policentro di piazza De Gasperi, dove, insieme a tanti amici e giornalisti che hanno collaborato con noi, cercheremo di rispolverare e magari rendere pubblici vari episodi e aneddoti che hanno caratterizzato la nostra vita giornalistica e che, nel bene e nel male, ci hanno fatto crescere.
Naturalmente siete tutti invitati.