Coronavirus, nuovo decreto: multe fino a 3000 euro per i trasgressori
È durata quasi due ore la riunione del Consiglio dei Ministri di questo pomeriggio, alla quale tutti si sono presentati con mascherine protettive e guanti. Il Premier e i ministri hanno preso in esame gli articoli che compongono il decreto sull’emergenza coronavirus per dare un quadro normativo unitario a tutte le misure adottate fino ad ora per il contenimento del contagio. Occorreva, infatti, rimediare allo scontro continuo fra Governo e Regioni e sancire una tregua con l’opposizione che nei giorni scorsi chiedeva maggiore trasparenza e collaborazione tra le forze politiche.
L’obiettivo più immediato è comunque costringere i cittadini a restare a casa il più possibile usando il deterrente della sanzione pecuniaria. Inasprite, pertanto, le sanzioni per chi aggira le restrizioni imposte per arginare la diffusione del Covid-19: multe da 400 a 3000 euro, mentre non è prevista la confisca di auto, moto e veicoli.
Maggiore potere decisionale ai presidenti di regione che potranno emettere ordinanze più restrittive nei territori a maggiore circolazione del virus. Tali ordinanze andranno comunque convalidate entro sette giorni con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, che resta l’unica autorità in grado di disporre in via urgente e temporanea misure che comprimono le libertà costituzionali.
Lo stop per le attività commerciali potrà essere prorogato di 30 giorni. Il provvedimento infatti prevede che, alla scadenza dei divieti di circolazione e chiusura di scuole, aree pubbliche e di tutte le altre attività che hanno subito uno stop, «sarà possibile adottare nuove restrizioni su specifiche parti del territorio nazionale ovvero, se occorre, sulla totalità di esso, purché abbiano una durata non superiore a 30 giorni, e con possibilità di modularne l’applicazione in aumento ovvero in diminuzione secondo l’andamento epidemiologico del virus».
La conferenza stampa
Al termine del Cdm il Premier Giuseppe Conte ha tenuto una conferenza stampa durante la quale ha commentato il decreto e ha poi risposto alle domande poste dai giornalisti collegati in videoconferenza.
«Lo stato di emergenza per 6 mesi non vuol dire restrizioni fino al 31 luglio», ha spiegato Conte smentendo categoricamente l’ipotesi circolata in giornata sulla proroga delle misure restrittive attualmente in vigore fino all’estate. Il Presidente del Consiglio ha chiarito che si tratta di uno spazio «teorico e delineato a fine gennaio un attimo dopo che l’Oms ha decretato l’emergenza un’epidemia globale», ma occorre estrema prudenza e il Governo è «fiducioso che ben prima di quella scadenza si possa tornare alle ordinarie, anzi migliori, abitudini di vita».
«I governatori possono adottare misure più restrittive. Ma rimane al Governo la funzione di coordinamento», ha annunciato il Premier, che si è poi detto «orgoglioso della reazione di tutti i cittadini, la maggioranza dei quali rispetta le regole».
«Tutti devono fare la loro parte, se tutti rispettano le regole si esce prima dall’emergenza», ha poi dichiarato.
Con questo decreto legge sono stati inoltre regolamentati i rapporti tra l’attività del governo e del Parlamento. «Prevediamo – ha dichiarato Conte – che ogni iniziativa venga trasmessa ai presidenti delle Camere e che io vada a riferire ogni quindici giorni».
a cura della redazione