Protezione Civile Assemini, lettera del Capitano Carboni a Vulcano
Pubblichiamo la lettera inviata alla nostra redazione dal Capitano della Polizia Locale di Assemini, Giovanni Carboni, in risposta all’articolo “Coronavirus, quando le regole non sono uguali per tutti” apparso sabato su questo notiziario web.
Segue una doverosa precisazione del Direttore di Vulcano, Sandro Bandu.
Gentile redazione,
ho letto con molta attenzione l’articolo da voi pubblicato nella prima pagina del vostro giornale on-line e spero che anche la presente abbia la stessa attenzione. Sono il Capitano Giovanni Carboni, Responsabile del Corpo di Polizia locale di Assemini e Responsabile del C.O.C. (Centro Operativo Comunale). Come vedete non ho difficoltà a palesarmi e non mi celo dietro pseudonimi come i famigerati leoni da tastiera. Già proprio quelli, i leoni da tastiera; in realtà persone vili che non hanno il coraggio di prendersi la responsabilità di ciò che affermano. Ma pur non essendo coraggiosi, hanno il potere di ferire profondamente le proprie vittime.
Questo è ciò che è accaduto con il vostro articolo e con la presente consentitemi di fare alcune precisazioni. La Protezione Civile asseminese, credetemi, è un esempio da seguire da parte dei cittadini perché opera, con grosse difficoltà e in maniera totalmente gratuita, in situazioni di emergenza come quella che adesso stiamo vivendo. A puro titolo informativo, vi comunico che il personale ritratto era in attesa di poter preparare le derrate alimentari da donare per consentire a circa 60 famiglie asseminesi di sentirsi parte della nostra comunità. Tutti i giorni, ve lo assicuro, i volontari si prodigano per prestare la dovuta assistenza alle persone. Un prezioso contributo senza il quale difficilmente certe attività sarebbero potute essere portate a compimento.
Spiace, credetemi, vedere giovani ragazzi denigrati, giudicati, e messi alla berlina da parte di chi, presumibilmente, non alza nemmeno un dito per potersi rendere utile come in questo momento particolare. Si tratta di volontari che mettono a rischio la propria incolumità e rinunciano al proprio tempo libero per donarsi agli altri. Una loro occasionale ingenuità non può consentire a tutti di giudicarli in modo indiscriminato. Ho letto commenti inimmaginabili da parte di soggetti pronti a mettere alla gogna chiunque. E qui mi verrebbe da dire: «Qui sine peccato est vestrum, primus lapidem mittat».
Vi posso assicurare che le modalità di attuazione delle disposizioni in materia di sicurezza sono ben conosciute dal sottoscritto e non abbiamo bisogno di cotanti giuristi e puritani pronti a fare la morale. Sarebbe bello, poter sapere, in concreto, il loro contributo sociale e la loro ferrea rettitudine.
Cordialmente, Capitano Giovanni Carboni
Com’è nostro dovere, pubblichiamo la replica del Capitano Carboni al nostro articolo che denunciava, in un determinato frangente, il mancato rispetto delle norme per il contenimento del Covid-19 da parte di alcuni operatori della Protezione Civile. Uomini e donne che, come messo in evidenza più volte sulle pagine del nostro giornale, con spirito di abnegazione mettono a disposizione di chi soffre e ha bisogno il proprio tempo libero, competenze e generosità.
La nostra redazione, dopo essersi consultata attraverso mezzi telematici (viste le restrizioni e il divieto di riunioni e assembramenti), ha deciso di pubblicare questa segnalazione non di certo per cercare lo scoop. La storia del nostro giornale testimonia come raccontare pettegolezzi non sia nostro costume. Ricercare la verità è nostro preciso obbligo deontologico, ed è ciò che abbiamo fatto, come sempre sulla base di una fonte attendibile, nell’esercizio del nostro diritto di cronaca e di critica.
Chi conosce a fondo la storia di Vulcano sa che in 25 anni non ci siamo mai occupati di alcuni settori della nostra vita sociale (vedi fatti di cronaca nera) e non pubblichiamo articoli a fine sensazionalistico per compiacere i lettori e per accumulare visualizzazioni. Abbiamo sempre cercato, invece, di esaltare la vita vera e bella delle nostre realtà, delle persone che vi abitano e che le animano.
Lungi da noi l’idea di cercare di mettere in cattiva luce un organismo benemerito che si è sempre dimostrato efficiente e utile alla comunità asseminese (e non solo) e che si è sempre ben distinto nelle molteplici occasioni in cui è stato chiamato ad operare, come alluvioni, terremoti e altre calamità naturali.
Non è nel nostro intento, dunque, fare una critica distruttiva e indiscriminata dell’operato di chi si mette ogni giorno al servizio della comunità. È bellissimo mettersi a disposizione di chi soffre ma facciamolo in sicurezza, tutelando la nostra salute e quella del prossimo.
Il Direttore Responsabile, Sandro Bandu