Coronavirus: come parlarne ai bambini

Guida per mamma e papà sulle curiosità e sulle emozioni dei piccoli

Mani bambino adulto

L’emergenza coronavirus ha profondamente mutato la nostra quotidianità. Anche la vita dei nostri figli è cambiata, la loro routine è modificata dalla sospensione delle attività didattiche ed extra-didattiche frontali. Di fronte a questa novità, i bambini ci pongono dei quesiti. Si domandano cosa sia il coronavirus, perché non possano andare a scuola. Vogliono sapere perché non possono incontrare quotidianamente i compagni e le maestre. I genitori devono dare un senso alla situazione con un linguaggio adeguato all’età, devono supportarli nell’apprendimento distanziato e nella gestione del tempo a casa.

I bambini non sono tutti uguali, perciò non sappiamo a priori quali siano le loro necessità. Ma è fondamentale che comprendano la situazione e siano supportati nella gestione delle nuove emozioni sperimentate. La vita emotiva si sviluppa con l’età e, pertanto, richiede supporto. Le risposte emozionali dei bambini sono legate alle situazioni che le causano, inoltre lo sviluppo emotivo è basato sulla regolazione e la competenza emotiva, la quale permette di controllare il proprio stato di attivazione psico-fisiologica. I più piccoli non possiedono ancora questa capacità, per questo il ruolo dell’adulto è fondamentale. La competenza emotiva è invece l’insieme delle abilità che rendono consapevoli dei propri stati emotivi e di quelli altrui, della conoscenza del lessico emozionale e della capacità di affrontare le emozioni negative.

L’adulto deve supportare il bambino nella scoperta della nuova situazione e dei sentimenti esperiti. Non deve tenerlo all’oscuro degli avvenimenti recenti, né trasmettere angoscia o impotenza. Deve usare un linguaggio comprensibile e raccontare la verità, deve scegliere le informazioni da condividere quotidianamente e renderne il contenuto rassicurante. Il bambino deve essere informato sul lavoro dei medici e sui benefici delle cure, deve conoscere le regole di prevenzione. Secondo la dottoressa Antonella Costantino, Direttrice dell’Unità Operativa di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza del Politecnico di Milano, è utile spiegare le regole trasformandole «in gioco, dando piccoli ma importanti incarichi ai bimbi e facendoli sentire coinvolti».

Spesso, però, i bambini non esprimono verbalmente i propri sentimenti. Bisogna cogliere segnali quali la perdita di interesse nel gioco e l’irritabilità. Se angosciati, vanno consolati per ridurre il livello di stress. Quindi è bene che abbiano una routine ricca di attività piacevoli che possa garantire un buon orientamento temporale. Coinvolgerli in attività creative favorisce il superamento della situazione di stallo senza traumi. Inoltre, i bambini non devono perdere i legami, per questo conviene avvalersi di telefonate o videochiamate che li mettano in contatto con compagni, maestre e, ove non fosse ancora possibile incontrarli, nonni.

Diversa è la situazione per chi ha figli già adolescenti. Anche per loro l’emergenza è nuova e inaspettata. Sono autonomi, ma necessitano di supporto. Hanno sempre bisogno di essere ascoltati e stimolati, non devono mancare i momenti di condivisione di attività creative e di confronti sulla situazione. Possiamo però puntare sulla loro responsabilità. È consigliato, ad esempio, affidare loro qualche lavoretto domestico che possa valorizzarne le capacità. Va comunque rispettato lo spazio dedicato all’intimità e al mantenimento del contatto con i pari.

Sul web sono presenti numerosi spunti. L’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza ha stilato un decalogo per spiegare ai bambini la situazione legata al diffondersi del nuovo coronavirus. Il sito Yoopies propone la guida Oggi resto a casa per spiegare il Covid-19 ai bambini. Il sito del Centro Sovrazonale di Comunicazione Aumentativa di Milano e Verdello propone storie e attività in comunicazione aumentativa alternativa: una forma comunicativa facilitata che si avvale di componenti comunicative speciali e standard, fruibili anche dai più piccoli visto l’accostamento di parole a simboli grafici. Inoltre, sulla stessa pagina sono presenti storie per affrontare le situazioni più difficili, come l’ospedalizzazione e la malattia di un genitore.

Noemi Limbardi

 

Siti web consigliati
Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza
Yoopies
Centro Sovrazonale di Comunicazione Aumentativa di Milano

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *