Elezioni regionali: pareggio tra centrodestra e centrosinistra, in Valle D’Aosta vince la Lega

La tornata elettorale nelle regioni finisce in pareggio: 3 regioni a testa per destra e sinistra. La Lega prima lista in Valle D’Aosta

Alla fine il pronostico di 7-0 prospettato da Matteo Salvini non si è avverato. I risultati delle elezioni nelle 7 regioni che hanno votato in concomitanza del Referendum costituzionale, hanno determinato molte riconferme e poche novità. Le Marche sono l’unica regione ad aver cambiato guida politica: dopo 25 anni di centrosinistra, sarà il candidato di Fratelli d’Italia, Francesco Acquaroli, a guidare la Regione nella nuova legislatura. Il candidato del centrodestra ha ottenuto il 49.13% delle preferenze, superando nettamente il suo sfidante Maurizio Mangialardi, candidato per il centrosinistra, votato dal 37,39& degli elettori. Il Movimento 5 Stelle si è fermato all’8,62% dei voti. 

Il centrosinistra ha mantenuto la Campania, la Toscana e la Puglia. Il risultato più netto si è manifestato in Campania, dove il governatore uscente Vincenzo De Luca, ha ottenuto la riconferma con il 69,4% delle preferenze. Lo sfidante del centrodestra, Stefano Caldoro, ha raccolto il 18% dei voti. Anche in Puglia le elezioni hanno determinato la riconferma dell’attuale Presidente regionale, Michele Emiliano. I sondaggi prospettavano grande incertezza per la scelta dei pugliesi. Alla fine invece, Emiliano ha battuto con il 46,9% dei voti lo sfidante sostenuto dal centrodestra Raffaele Fitto, che è stato votato dal 38,9% dei votanti. Deludente il risultato ottenuto da Ivan Scalfarotto, sostenuto da Italia Viva, che ha raggiunto appena l’1,6% delle preferenze. Antonella Laricchia, candidata per il Movimento 5 Stelle ha ottenuto l’11,11%. Anche la Toscana mantiene il medesimo colore politico. Il vincitore del voto è Eugenio Giani, rappresentante del Pd e appoggiato da una coalizione di centrosinistra. Giani è stato votato dal 48,6% degli elettori toscani, a discapito della sfidante Susanna Ceccardi, esponente della Lega, che si è portata a casa il 40,4% dei voti. Un risultato comunque significativo, in una regione da sempre fortino della sinistra.  

Oltre alla conquista della Marche, il centrodestra ha mantenuto la guida di Veneto e Liguria. In Veneto, Luca Zaia ha ottenuto la riconferma per il terzo mandato con una vittoria schiacciante. Il leghista ha ricevuto il 76,8% delle preferenze. Da sottolineare il successo della sua lista personale “Zaia Presidente”, che all’interno della coalizione che lo sosteneva, ha ottenuto il triplo dei voti rispetto alla lista della Lega. Nessun problema nemmeno per la riconferma di Giovanni Toti in Liguria. Il candidato del centrodestra ha infatti battuto il suo sfidante con il 56,1% dei voti. Ferruccio Sansa, candidato congiunto di Movimento 5 Stelle e Partito Democratico si è fermato al 38,9%. 

In Valle D’Aosta gli elettori hanno votato per il rinnovo del Consiglio regionale, il quale successivamente eleggerà a maggioranza assoluta il nuovo Presidente della Regione. La Lega è risultata il primo partito, vincendo le elezioni con il 23,90% delle preferenze. In seconda posizione è arrivata la lista Union valdotaine con il 15,8%. La lista Progetto civico progressista, composta da Pd, Europa Verde e Rete civica, ha ottenuto il 15,25% dei voti. Staccati invece Forza Italia e Fratelli d’Italia che in coalizione hanno ricevuto il 5,68% e il Movimento 5 Stelle con 3,91%. 

Questi risultati suonano come una vittoria per il Partito Democratico, che sta lentamente rialzando la testa e presumibilmente proverà a fare la voce grossa con gli alleati del Movimento 5 Stelle, avanzando proposte per correggere l’agenda di governo. Il Movimento è il grande sconfitto di questa tornata elettorale, ma senza grosse sorprese. I grillini infatti hanno sempre avuto difficoltà a imporsi nelle competizioni elettorali locali, in controtendenza a quanto ottenuto alle elezioni nazionali. Anche all’interno della Lega ci si interroga sul momento di flessione del partito, mentre Fratelli d’Italia si gode il successo elettorale che conferma la crescita esponenziale del partito di Giorgia Meloni negli ultimi anni. 

 

Andrea Piras

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