Nzola acciuffa il Cagliari al 94′: con lo Spezia è 2-2
Passati in svantaggio per il gol di Gyasi nel primo tempo, i rossoblù si illudono con la rimonta a firma Joao Pedro e Pavoletti. Poi il rigore trasformato dall’attaccante ligure all’ultimo respiro.
Un pari al 94′ dopo una gara dai due volti. Dopo il vantaggio dello Spezia con Gyasi, un Joao Pedro da record – sesto gol in campionato – e il ritorno al gol dopo più di un anno di astinenza di un finalmente ritrovato Leonardo Pavoletti parevano aver riportato il match sui binari migliori per un Cagliari che, nella prima frazione, ha sofferto parecchio la manovra dei bianconeri di Italiano perfettamente disposti in campo. E il gol del ventiseienne attaccante ligure su assist di uno scatenato Bastoni al 36′ aveva meritatamente legittimato la grande mole di gioco prodotta dall’undici neopromosso, andato più volte a sbattere contro un Cragno sempre prodigioso e capace di sviluppare al meglio la propria manovra grazie alla rapidità e alla freschezza dei suoi esterni offensivi.
Determinato e arrembante nel secondo tempo, il Cagliari di Eusebio Di Francesco è stato capace dunque capace di completare la rimonta, sfiorando poi a più riprese il gol del definitivo 3-1. Sottil, Rog e, soprattutto, Ounas: nessun rossoblù è riuscito a chiudere definitivamente i giochi. E allora ecco che, con svariati minuti di ritardo, la più classica delle leggi calcistiche si è manifestata anche alla Sardegna Arena: “gol mancati, gol subito”. All’ultimo respiro, il direttore di gara ha deciso di punire col calcio di rigore l’intervento di Klavan su Piccoli e Nzola, presentatosi sul pallone, ha spiazzato l’ “Uomo Cragno” isolano. Palla da una parte, portiere dall’altra e posta divisa esattamente a metà.
Cinismo cercasi
«Avremmo meritato la vittoria perché abbiamo giocato un secondo tempo strepitoso – le parole di Di Francesco nell’immediato post partita – Non siamo stati cinici, in alcune occasioni c’è stato un pizzico di sfortuna. Nel finale alcune situazioni avremmo potuto gestirle meglio, con più accortezza, ma ci può anche stare dopo 94′. Il calcio è anche questo: bisogna rimanere attenti e concentrati sino all’ultimo. Pavoletti? Di solito ai nostri gol non esulto troppo, ma stavolta per quello di Leo ho fatto un’eccezione, ero davvero felice per lui. Se lo meritava, per il suo percorso e la sfortuna che l’ha perseguitato negli ultimi tempi. Ha sofferto, ha avuto l’occasione giusta per giocare dall’inizio e l’ha colta al volo. Il gol è una medicina per un attaccante, adesso potremo contare su un giocatore rinfrancato».
Domenica, intanto, il Cagliari sarà atteso dal secondo incontro in pochi giorni col Verona di Juric, reduce dalla vittoriosa trasferta in casa dell’Atalanta e uscito sconfitto dal recente match di Coppa Italia contro i rossoblù. Una sfida importante per gli uomini di Di Francesco, sempre più decisi a regalare una vittoria simbolica ad una Sardegna messa in ginocchio dall’alluvione.
Alessio Caria