Assemini, la Sanac riparte: ordini per migliaia di tonnellate e nuove assunzioni in autunno

 

Il forno Sanac con i mattoni. Riproduzione riservata

Lo scorso 27 giugno si sono incontrati i rappresentanti di Sanac Spa e dei sindacati Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil per una riunione sulla situazione attuale dell’azienda.

Per la Sanac hanno partecipato Rosario Fazio, Eliana Puma, Marco Poletti ed i direttori dei quattro stabilimenti Federico Brugo, Lorenzo Giacomelli, Floriano Romagnoli e Massimiliano Carrucciu.

I lavoratori erano rappresentati da Marianna Formica, Sabato Amatiello, Alessandro Bonorino, Giampiero Manca, Alan Orso Manzonetta, Gian Filippo Musa, Nicola Cau, Simone Marchini, Gilberto Godio, Gaetano Lunardi (Filctem Cgil); Fabrizio Framarini, Corrado Calvanico, Marco Giavina, Valerio Calestani, Stefano Tenerini, Riccardo Monzù, Matteo Ferrari (Femca Cisl); Alessandro Rossini, Davide Collu, Edoardo Pastorino, Paolo Faggioni e Matteo Ferrari e Maurizio Genovesi (Uiltec Uil).

L’azienda ha illustrato come la ripresa degli ordini dallo stabilimento di Taranto abbia determinato un importante aumento della produzione rispetto allo scorso anno, consentendo il graduale rientro al lavoro di tutti i dipendenti.

Sanac ha già acquisito ordini che equivalgono al 50% della produzione del 2023,  il forno di Cagliari è ripartito e quasi 4 mila tonnellate sono già state consegnate. Si è passati da una produzione di 2500 tonnellate del mese di gennaio a 4200 tonnellate di giugno.

Inoltre a partire da settembre, una volta che saranno rientrati tutti coloro ancora in cassa integrazione, si valuteranno anche nuove assunzioni di personale.

Sotto il profilo ambientale sono state rinnovate le Aia (autorizzazioni di impatto ambientale) di Massa, Vado Ligure e Gattinara, mentre quella di Cagliari è in corso di rinnovo.

Il rappresentante Filctem Cgil Giampiero Manca commenta: «Per quanto riguarda Assemini il forno è ripartito lunedì 24 giugno ed è entrato in piena produzione dopo oltre due anni di fermo, già a luglio si dovrebbe azzerare la cassa integrazione per l’intero personale».

Nel complesso i sindacalisti hanno manifestato soddisfazione per la ripartenza, in particolare per la riaccensione del forno, esprimendo un leggero ottimismo per il futuro ed auspicando che gli ordini dall’acciaieria di Taranto continuino a crescere.

 

Carlo Manca


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