Decimomannu. Intervista alla sindaca Monica Cadeddu sul Ponte romano

Video-intervista alla sindaca Monica Cadeddu

 

 

di Sandro Bandu

 

Una importante riqualificazione e pulizia del Ponte romano di Decimomannu è stata effettuata, nelle settimane scorse, dall’amministrazione di Decimomannu.

Un primo passo dopo decenni di abbandono di questo importante bene archeologico del nostro paese.

Pensate che il Ponte, secondo gli storici, era stato realizzato dai romani tra la fine del I secolo avanti Cristo e l’inizio del I secolo dell’era volgare e sino alla metà del novecento contava ancora ben 13 arcate.

BMC di Massimiliano Baldussu - costruzioni e ristrutturazioni

La nostra associazione, l’Arci Bauhaus in collaborazione con la redazione di Vulcano, tra il 2004 e il 2007, organizzò, grazie alla consulenza scientifica del dottor Giovanni Serreli, ben 17 conferenze sulla storia di Decimomannu e della sua curadoria, e il 9 ottobre 2004 dedicò proprio al ponte romano la sua attenzione.

Tutte le conferenze successivamente furono pubblicate nel bellissimo libro “Per una riscoperta della storia locale: la comunità di Decimomannu nella storia“.

 

 

Non è vanto aggiungere che il libro, per veste tipografica e contenuti: parteciparono alla realizzazione i più importanti storici e docenti universitari sardi, tra gli altri Francesco Cesare Casula, Vincenzo Santoni, Donatella salvi, Giovanni Murgia, Roberto Coroneo, ebbe un tale successo che fu richiesto dalle più importanti Biblioteche della Sardegna e non solo.

Il nostro ponte, che nelle mappe storiche veniva indicato come strada per Siliqua e sotto il quale passavano le acque del Fluminimannu, come si diceva, nella metà del novecento contava ancora ben 13 arcate e la sua quasi totale distruzione, che per quasi duemila anni aveva resistito ai danni delle inondazioni e della scarsa manutenzione, non resse invece ai moderni lavori idraulici.

Dagli studi dell’archeologo Fabrizio Fanari, che ha curato per conto della Soprintendenza Archeologica di Cagliari, nei primi anni 2000, i lavori per quanto riguarda la parte tecnica di restauro del ponte, disse che durante gli scavi e il restauro vennero alla luce delle costruzioni che testimoniavano, per la prima volta in Sardegna, l’esistenza, in epoca romana, di strutture pubbliche destinate ad offrire i servizi necessari ai viaggiatori. 

Elitech di Franco Dalmonte - Bacheca digitale

 

Il Ponte restaurato nei primi anni 2000, poi abbandonato per altri due decenni…

 

La nostra intervista alla sindaca ricorda questi aneddoti e non sarebbe male se nel frattempo si andasse alla ricerca di fondi per appurare le supposizioni dell’archeologo Fabrizio Fanari: sarebbe un ottimo servizio alla nostra comunità e un’opportunità per valorizzare ancor più questo nostro monumento archeologico.

 

 

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