“Un Pugno alla disabilità”: 10 ragazzi speciali a lezione dal maestro di boxe Fabrizio Melis
di Sandro Bandu
“Un Pugno alla disabilità” è un progetto in corso d’opera che la Palestra Shardana boxe di Decimomannu, in collaborazione con la Polisportiva “Olimpia Onlus” di Cagliari, sta portando avanti già dal gennaio scorso.
10 ragazzi speciali (tra cui anche una donna), con patologie mentali non gravi, tra cui ritardi intellettivi o pazienti affetti dalla sindrome di Down, una volta la settimana, frequentano la Palestra decimese, sita in via San Giacomo 2 (ex Enaip), dell’istruttore Fabrizio Melis. Queste sono patologie particolari, che un tempo venivano letteralmente nascoste ai più, e i pazienti venivano reclusi in strutture o segregati in casa per la vergogna.
Oggi, per fortuna, questo tabù è stato cancellato, non c’è proprio niente di cui vergognarsi, ripeto sempre che le patologie non si scelgono, e molti dei cosiddetti “normodotati” hanno invece molto da imparare da queste persone dolcissime e affettuose, soprattutto dai ragazzi Down, per la grazia e la dolcezza con cui interagiscono con gli altri.
L’intento del progetto “Un Pugno alla Disabilità” è quello sì di far apprendere le tecniche del pugilato ai giovani allievi, ma anche di responsabilizzarli aumentandone l’autostima e il senso di sicurezza. A onor del vero, il vero artefice di questa bellissima iniziativa è Carlo Mascia che, ogni mattina di tutti i giorni della settimana, va casa per casa dei vari ragazzi, nella provincia di Cagliari e del Sarrabus, con il suo pulmino, e li accompagna nelle varie attività settimanali. Ormai i ragazzi stravedono per lui e si fidano ciecamente.
A Decimo tocca il mercoledì: la mattina lezioni di Spinning presso la palestra “Fitness club” da Daniela, poi una cappatina a Cagliari per il pranzo e il pomeriggio si rientra a Decimo per salire sul ring con il maestro Fabrizio Melis che, nell’arco di 90 minuti, insegna loro le tecniche di autodifesa.
Fabrizio Melis, cosa ti lascia questa esperienza?
“Questa esperienza è unica, ti tocca il cuore, ma non bisogna essere troppo teneri con questi ragazzi: bisogna usare la carota (molta!) e un po’ le maniere dure (non troppo!). Comunque non mi aspettavo questa risposta estremamente positiva da questi ragazzi. I quali sono molto rispettosi e con una gran voglia di imparare e, spesso, sono molto più attivi e collaborativi di molti ragazzi cosiddetti “normodotati””.
I ragazzi chiedono qualcosa in particolare?
“Non hanno richieste particolari. Io insegno loro la postura, come tenere correttamente le braccia: ormai sono diventato il loro bersaglio preferito, il loro sacco umano”.
Erika Tronci è la presidente della Shardana Boxe di Decimomannu, alla quale chiediamo qual è l’aspetto sociale di questa bellissima e lodevole inziativa.
“Quello che facciamo qui serve a regalare a questi ragazzi una vita “normale” che tanti loro coetani più fortunati esercitano quotidianamente. Noi cerchiamo di creare loro un ambiente famigliare che possa fugare le diffidenze. All’inizio sono entrati in punta di piedi e prima di sciogliere il ghiaccio ci sono volute alcune lezioni. Adesso si sentono un po’ come a casa loro: e questo è quello che volevamo per loro, ma anche per noi stessi”.
Chi sostiene le spese di questo progetto?
“Noi non facciamo pagare niente a nessuno. Per loro è tutto gratis: le lezioni del maestro Fabrizio Melis, che ci sta mettendo anima e cuore, e i locali della nostra Palestra. Vogliamo solo regalare a questi ragazzi un pomeriggio all’insegna del divertimento e della spensieratezza. Il nostro appagamento sono i sorrisi e le pacche di questi nostri nuovi amici”.
Vulcano n° 95