Compleanni musicali: “Mad Dogs & Englishmen” Joe Cocker (A&M, 1970)
Personaggio malinconico ma indimenticabile, scomparso poco prima del Natale dello scorso anno all’età di settant’anni. Il cantante inglese esordi nel 1968 con una “tormentata” rivisitazione di With A Little Help From My Friends dei Beatles. Due anni dopo venne il leggendario tour americano di Mad Dogs And Englishmen che gli portò la celebrità ma gli rovinò salute e portafogli.
di Tonino Uscidda
Quello di John Robert Cocker è uno dei casi più ‘’sfortunati’’ della scena rock. Inizia la sua carriera nientemeno che all’età di 12 anni (sic!) invogliato dal fratello maggiore. Dopo anni di tentativi alla ricerca della notorietà – con una presenza fisica e una voce che non avrebbero potuto comunque passare inosservate – realizzò la versione emozionante di un noto pezzo dei Beatles, With A Little Help From My Friend: con la collaborazione di virtuosi chitarristi non da poco come Steve Winwood (Traffic), Jimmy Page (Led Zeppelin) e Albert Lee. Seguiranno, sul finire dei 60’, varie esibizioni con la Grease Band di Chris Staiton in tutta l’Inghilterra.
L’album che vi propongo è la colonna sonora di un documentario realizzato durante un tour americano nel 70’. Joe Cocker era considerato a quel tempo la migliore «voce soul-blues» uscita dall’Europa.
Indimenticabili le sue generose esibizioni live: in piedi davanti al microfono, con le braccia sempre in movimento, il corpo irrequieto e i tratti del viso contorti nell’interpretazione delle canzoni con voce rasposa e stridula.
Nel cast di Mad Dogs And Englishmen c’erano una infinità di nomi : Leon Russel (chitarra e piano), ancora Chris Stantion (piano e organo), Don Presto (chitarra ritmica), Carl Radle (basso), Jim Gordon e Jim Keltner (entrambi alla batteria), Chuck Blackwell (percussioni), Bobby Torres (congas), Jim Price (tromba) e Bobby Keys (sassofono). Il tutto rafforzato da un coro di dieci entusiasti musicisti: Don Preston, Rita Coolidge, Claudia Linnear, Daniel Moore, Donna Wiess, Pamela Polland, Matthew Moore, Donna Washburn, Nicole Barclay e Bobby Jones. Dall’11 marzo al 16 maggio 1970, Cocker e i Mad Dogs & Englishmen scorazzarono in lungo e largo per gli States con tre aerei privati noleggiati per l’occasione dalla casa discografica A&M.
Questi concerti – preceduti dal grande successo personale al festival rock di Woodstock nel 1969 – furono l’apice della carriera del cantante inglese dalla voce roca e contemporaneamente segnarono, a quel tempo, la sua fine:terminato il tour, Joe Cocker, che aveva problemi psicologici e grane con la droga, spari in qualche punto della west coast. Sarebbe tornato in patria, a Sheffield dai genitori, solo dopo sei mesi d’isolamento completo (!). Il resto delle sue performance, specie negli anni settanta, furono solo un pietoso tentativo di risalire la china. Ciò avverrà solo molti anni dopo (…).
A noi resta comunque l’ascolto – a distanza di ben 45 anni – di questo bellissimo ed intenso doppio album registrato dal vivo al Fillmore East di New York. Diciassette brani al cardiopalma, scritti dalla crema del rock internazionale. Meritano la citazione: «Honky Tonk Woman» dei Rolling Stones, «Delta Lady» di Leon Russel, «Bird On the Wire» di Leonard Cohen, «Girl From The North Country» di Bob Dylan, «She Came In Through The Bathroom Window» dei Beatles, e una marea di classici rhythm & blues come «I’ve Been Loving You Too Long» di Otis Redding, «Feelin’ Alright», «Cry Me A River» etc.