Gli Ebrei in Sardegna. Ogni sardo ha del sangue ebreo che scorre nelle sue vene

Con la deriva fondamentalista islamica, si sta nuovamente parlando di antisemitismo. Quest’ultimo è un atteggiamento di intolleranza nei confronti del popolo ebraico, anche se le popolazioni semitiche sono tutte quelle che linguisticamente sono collegate al comune ceppo linguistico semitico: Ebrei, Arabi, Cananeo-Fenici, Maltesi, Cartaginesi.

Anche qui in Sardegna non è raro incontrare persone che mantengono un atteggiamento di disprezzo nei confronti degli Ebrei; eppure tutti i Sardi hanno parecchio sangue ebraico nelle loro vene. I popoli semitici, lungo i secoli, hanno spesso raggiunto la Sardegna, pensiamo ai Fenici e ai Cartaginesi, e qui hanno sempre trovato accoglienza. Le notizie documentarie attestanti la presenza degli Ebrei in Sardegna partono dal I secolo d.C con lo storico Giuseppe Flavio, poi ne parla Svetonio (75 – 150 d.C), quindi Tacito (114 d.C) e Dione Cassio (II – III secolo d.C.).

La Menorah, simbolo dell'ebraismo
La Menorah, simbolo dell’ebraismo

Anche l’archeologia ha parecchio da dire; a Sant’Antioco sono state rinvenute ben due catacombe ebraiche e in tutta l’isola sono numerosi i reperti tipicamente ebraici (anelli, lucerne, lapidi ecc.) tornati alla luce in diverse zone di scavo (Porto Torres, Macomer, Cagliari ecc.).

L’arrivo degli Ebrei in Sardegna risale al 19 d.C. quando l’imperatore Tiberio constatò che i giudei a Roma erano troppo numerosi, pensò quindi di liberarsene emettendo un editto che imponeva l’arruolamento forzato dei giovani ebrei atti alle armi. Ufficialmente la sua intenzione era quella di creare una legione che andasse a combattere e punire i numerosi latrocinii perpetrati in Sardegna dalle popolazioni dei Sardi pelliti (=vestiti di pelli). In realtà egli sperava che Ebrei e Sardi si combattessero e si annientassero a vicenda.

L’imperatore Tiberio è stato il primo nella Storia a pianificare una pulizia etnica; infatti anche nei confronti dei Sardi, i Romani, avevano dei pregiudizi poiché ritenevano che nell’isola abitassero popolazioni selvagge, prive di fede e di autorità (secondo il giudizio di Cicerone). Perciò 4.000 giovani giudei vennero inviati in Sardegna, le loro famiglie li seguirono; circa ventimila Ebrei giunsero nell’isola centrale, nelle zone barbaricine e qui si stabilirono. Il piano di Tiberio fu un fallimento perché i Sardi, tanto crudeli con i romani, non combatterono contro i Giudei, ma li accolsero. Ebrei e Sardi vissero in prosperità e armonia anche imparentandosi tra loro.

Nel VI secolo è documentata l’esistenza di una sinagoga a Cagliari e in città gli Ebrei vivevano in un quartiere apposito dal quale entravano e uscivano liberamente, intrattenendo rapporti commerciali e d’affari in modo regolare con tutto il resto dell’isola. Durante il dominio aragonese, gli Ebrei venivano definiti “servi della Corona” e godevano di una posizione speciale, nessuno osava prevaricarli in alcun modo, nemmeno il clero e le autorità locali. Il sovrano aveva predisposto un apposito registro dei tributi in cui ogni ebreo era iscritto; questi importanti documenti sono giunti fino a noi ed è quindi possibile, attraverso la lettura dei cognomi degli ebrei, scoprire quali sardi vantano origini ebraiche: praticamente tutti.

Sono di origine ebraica i cognomi: Addari, Alba, Arba, Aroni, Bacchis, Campus, Casula, Deiana, Elias, Farina, Gaias, Lai, Lecca, Macis, Mameli, Manca, Mancosu, Matta, Mossa, Nonnis, Olla, Pala, Piga, Raccis, Salis, Sanna, Sarais, Secci, Serra, Tedde, Tola, Urru, Zara, Zurru, Zizi, ma sono solo alcuni.

Nel 1348 in Europa scoppiò la peste nera che mieté numerosissime vittime, un po’ ovunque si indicarono gli Ebrei come i diffusori della peste e ciò diede inizio ad una serie di persecuzioni e di soprusi nei confronti dei giudei, che pure morivano di peste come gli altri. In Sardegna nessuno si scagliò contro di loro e nessuno li perseguitò in alcun modo.

Nel 1492 i re spagnoli, Ferdinando e Isabella, definiti re Cattolici, firmarono un decreto di espulsione degli Ebrei dal loro Regno, a meno che non decidessero di convertirsi al Cattolicesimo. In quasi tutto il territorio della Corona Spagnola, gli Ebrei furono perseguitati e costretti a partire, in Sardegna invece i Giudei, in massima parte, si convertirono al cattolicesimo pur di non lasciare la loro casa e i loro affetti, in pochi partirono.

Nessun sardo li denunciò o li perseguitò, le affinità tra sardi ed Ebrei si erano rivelate molto profonde, i due popoli erano strettamente legati da un punto di vista etnico e culturale. Pensiamoci ogni volta che qualcuno di noi pronuncia esclamazioni intransigenti nei confronti degli Ebrei.

Giuliana Mallei

10 thoughts on “Gli Ebrei in Sardegna. Ogni sardo ha del sangue ebreo che scorre nelle sue vene

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  • 17 Marzo 2023, 16:35 at 16:35
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    Molto interessante. Sto cercandonl’ autore di un libro in tema. È stato scritto in un piccolo paese della Sardegna. Potete aiutarmi a trovarlo.? Per approfondire questo vostro interessante studio.

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  • 7 Maggio 2023, 18:38 at 18:38
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    Buongiorno, ho letto questo vostro articolo GLI EBREI IN SARDEGNA.
    OGNI SARDO HA DEL SANGUE EBRAICO NELLE VENE.
    Io ho origini SARDE da parte PATERNA e origini CALABRESI da parte MATERNA.
    Il mio cognome è SERPI.
    Desideravo sapere attraverso un test sul mio DNA con tutto il mio patrimonio genetico sé anche il mio cognome SERPI è un cognome SARDO di origine EBRAICA .
    Ringranziandovi anticipatamente per la cortese attenzione prestata, porgo i miei più cordiali saluti.

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  • 17 Dicembre 2023, 12:44 at 12:44
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    Un articolo pieno di idiozie e falsità, nient’altro che propaganda semita. I pochissimi ebrei viventi in Sardegna durante il periodo romano erano già sottoposti a limitazioni, inasprite nel Medioevo, dopo che arrivò qualche altro centinaio di Ebrei in città come Cagliari, Alghero, Sassari.. dopodiché furono espulsi quasi tutti. Sardi nativi ed ebrei non si mescolarono più di tanto ovviamente, per sapere questa banalità basta conoscere la composizione genetica dei Sardi. E mi stupisce e mi fa anche ridere la disonestà con cui si cerca di fare passare dei semplici cognomi sardi per dei cognomi ebraici, da sempre i cognomi europei furono presi in prestito dalle comunità ebraiche immigrate, quasi mai si può riconoscere un ebreo dal suo nome di famiglia, perché pochissimi sono i cognomi tipicamente ebraici, come Levi o Coen ad esempio.

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  • 1 Febbraio 2024, 6:25 at 6:25
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    Non penso ci sia disprezzo verso chi è ebreo, se ci fosse è solo dovuto al comportamento degli stessi verso chi non è ebreo. Purtroppo siamo esseri strani, viviamo in un granello di sabbia, se avessimo la facoltà di viaggiare nell’ universo lo renderemo sterile dalla nostra innata cattiveria, a prescindere dai nostri credo.

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  • 10 Febbraio 2024, 0:08 at 0:08
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    Articolo molto interessante. Sono un Sardo vero ma ho fatto un test di DNA etnico per curiosità e ho avuto una bella e inaspettata scoperta di avere un po di DNA ebreo sefardita. Il mio cognome è nella lista nell’articolo di famiglie con origini ebraiche.

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  • 25 Aprile 2024, 13:07 at 13:07
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    Io non sono daccordo, questi cognomi hanno origini sarde non Ebraiche, Dejana letteralmente significa “della Fata” da “Jana” che in lingua sarda e non ebraica significa Fata. Cognomi come Salis, Campus,Casula ecc sono di derivazione latina Bacchis, è un nome di persona ed è bachisio che in sardo si chiama così e probabilmente all’anagrafe hanno fatto il solito errore di scrivere cognomi per nomi, Gaias è di derivazione Greca e Serra e Olla di derivazione spagnola. Urru Ardu ecc sono propri Sardi. Quindi perchè Ebrea? Non ha senso, posso capire che gli ebrei avessero usato cognomi sardi, ma non il contrario.

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  • 9 Ottobre 2024, 0:40 at 0:40
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    La quantità di cazzate, senza alcun fondamento storico e nemmeno genetico (i sardi sono l’etnia geneticamente più isolata del Mediterraneo e quella rimasta più intatta a livello europeo dal neolitico) è qualcosa di imbarazzante. Praticamente per questo cialtrone tutti i sardi avrebbero discendenze ebraiche, i cognomi più comuni dell’isola per questo cialtrone sarebbero ebraici, nonostante abbiano quasi tutti una spiegazione in lingua sarda o latina.

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