La videosorveglianza: cosa è, come funziona, a cosa serve
di Franco Dalmonte
Quando si parla di Telecamere di Sorveglianza il pensiero va immediatamente a una serie di immagini e fatti sgradevoli, quali: aggressioni, furti, atti vandalici, crimini di vario tipo. Ed è diffusa la convinzione che un certo numero di telecamere, ben posizionate, avrebbero potuto scoraggiare i malintenzionati o almeno dare un aiuto determinante per la loro cattura.
Tutto questo è vero, però fa vedere solo uno degli aspetti della videosorveglianza, quello rivolto agli eventi negativi, che riguardano cioè il contrasto alla criminalità.
Ma esiste una infinita serie di applicazioni e di vantaggi che sono rivolti agli aspetti positivi, che cercherò di illustrare con alcuni esempi, ma solo dopo aver fatto una breve premessa che consenta di mettere a fuoco la funzione essenziale delle telecamere.
Immaginiamo di abitare in una casa isolata, ubicata sulla sommità di una collina. Sono certo che una delle esigenze più sentita -da tutti i componenti della famiglia- sia quella di poter vedere cosa succede intorno alla casa ogni volta che se ne ha voglia. Vedere chi arriva, accompagnare con lo sguardo chi si sta allontanando, controllare i figli che giocano all’esterno della casa, osservare il comportamento dei nostri amici a 4 zampe … Tutte cose che si potrebbero fare con frequenti e faticosi spostamenti da una stanza all’altra per affacciarsi ad ogni finestra.
Immaginiamo uno scenario diverso. Se ci trovassimo all’interno di un fortino militare da difendere contro assalitori provenienti da tutte le direzioni, faremmo sicuramente ricorso ad un elevato numero di sentinelle, distribuite su vari turni di guardia, con l’ incarico di sorvegliare tutti i settori e di dare l’allarme in caso di pericolo.
Ma nella vita quotidiana nessuno di noi dispone di sentinelle che possano alternarsi giorno e notte, d’estate e d’inverno, senza alcuna interruzione, senza distrarsi neppure per un attimo; stando sveglie tutta la notte e superando gli assalti dei colpi di sonno.
La situazione era questa fino a pochi anni fa, a parte il frequente e utilissimo impiego dei cani da guardia.
Poi sono arrivate le Telecamere che, come tutti i prodotti tecnologici, si sono rapidamente evolute diventando sempre più sofisticate. Hanno adottato tecniche operative tipiche dell’informatica: lavorano in rete, operano ininterrottamente, in qualsiasi condizione meteorologica, di giorno e di notte, senza stancarsi mai, senza distrarsi e senza essere sopraffatte da colpi di sonno. Ognuna guarda l’area che le è stata affidata, memorizza tutte le immagini su dischi magnetici (o dischi solidi), può essere protetta da gruppi di continuità che ne garantiscono il funzionamento anche in caso di mancanza di energia elettrica. Infine, può essere attivato un allarme acustico se si verificano certe condizioni.
Il proprietario dell’impianto può monitorarne il funzionamento anche tramite un accesso remoto; cioè, per esempio, può “vedere” cosa succede nella sua casa di Cagliari mentre si trovo a Milano.
Infine, quando si debbano proteggere aree o beni di grande importanza e si voglia ottenere la massima sicurezza, si possono duplicare i sistemi di controllo e memorizzazione delle immagini.
Inutile sottolineare che una installazione che dia il massimo di garanzie deve essere effettuata da tecnici qualificati: affidare la propria sicurezza al “fai da te” può essere molto rischioso.
Un impianto di videosorveglianza costa meno delle antiche sentinelle e forse anche meno di un cane di razza ed è molto più flessibile nelle possibilità di impiego. Come accennavo all’inizio di queste riflessioni, esiste infatti tutta una serie di applicazioni rivolte agli aspetti positivi circa l’uso delle telecamere, applicazioni che non si possono contenere in una lista ben definita perché ognuno di noi può inventarne a suo piacimento, secondo le sue esigenze.
Siamo infatti in presenza di uno strumento flessibile che può assolvere molte funzioni utili e può essere utilizzato in varie vicende, non necessariamente di natura criminosa. Facciamo qualche esempio: se vogliamo tenere sotto controllo la stabilità di un ponte pericolante o di un costone roccioso soggetto a frane, oppure il livello di un fiume che potrebbe straripare e, ancora, monitorare l’evolversi di fenomeni atmosferici per salvaguardare la sicurezza degli abitanti di una zona a rischio di inondazioni o frane, è sufficiente porre le aree interessate “sotto lo sguardo continuo” di una telecamera che registra l’evolversi dei fenomeni e consenta alle autorità preposte di intervenire in maniera tempestiva.
Oppure: se vogliamo mantenere sotto controllo un pericoloso incrocio stradale, nel quale si verificano molti e gravi incidenti; oppure vogliamo osservare quello che succede nelle classi della Scuola Materna frequentate dai nostri figli; oppure un imprenditore vuole controllare il funzionamento di una certa macchina, che svolge un compito essenziale, pericoloso e determinante nella catena di montaggio della sua fabbrica .. basta una telecamera che registri lo svolgimento delle operazioni e ne metta a fuoco le fasi più critiche, per poter osservare (anche in momenti successivi) l’effettivo svolgimento dei fatti e analizzare le cause di eventuali malfunzionamenti.
Se si è capito “cosa è, cosa fa e come funziona una telecamera” si può liberamente decidere come e quando utilizzarla: le occasioni sono infinite e, quasi sempre, estremamente utili.