Calvisi e Todde, chi sono i due sardi sottosegretari della squadra di Conte
di Francesca Matta
Non ci si sperava fino all’ultimo, ma anche la Sardegna avrà una rappresentanza all’interno del nuovo governo guidato da Giuseppe Conte. Lui è Giulio Calvisi (PD), nominato sottosegretario alla Difesa; lei è Alessandra Todde (M5S), tra i tre sottosegretari allo Sviluppo economico. Due posti rilevanti per il futuro dell’isola.
Giulio Calvisi, 53 anni di Olbia con una laurea in Giurisprudenza, vanta un passato di militanza nella Fgci (Federazione Giovanile Comunista Italiana) ed è esperto di immigrazione. Nel 1998 è stato responsabile immigrazione dei Ds, collaborando sul tema con Giorgio Napolitano, a quel tempo ministro dell’Interno. Dopodiché ha vestito i panni di deputato dal 2008 al 2013 con il PD, fervente “bersaniano”, durante la XVI legislatura. E sempre nello stesso periodo è stato componente della Commissione Bilancio di Montecitorio. Ha scritto anche un libro, che la dice lunga sulla sua posizione politica, dal titolo “Il libro Bianco sulla Bossi-Fini: rapporto sulla politica delle destre in materia di immigrazione”.
Alessandra Todde, classe 1969, è di Nuoro e viene dal mondo dell’imprenditoria. Con una laurea in Scienze dell’informazione e in Informatica all’Università di Pisa, nel dicembre 2018 è stata scelta tra le Inspiring Fifty Italiane, le 50 donne italiane più influenti nel mondo della tecnologia. Ma non solo, tra luglio 2018 e aprile 2019 ha ricoperto il ruolo di amministratore delegato di Olidata. Posizione lasciata per dedicarsi alla politica in qualità di capolista del Movimento 5 Stelle nel collegio Sardegna-Sicilia alle elezioni europee del 26 maggio 2018.
Due competenze e professionalità di cui la Sardegna tutta dovrebbe andar fiera, con altrettante responsabilità da pesare nel corso della legislatura.
In particolare, Calvisi dovrà far fronte a un’annosa questione che divide l’isola da sempre: le servitù militari. Che ne sarà degli spazi affittati alle forze militari italiane che suscitano reazioni contrastanti, tra chi milita in difesa dell’ambiente e le vorrebbe eliminare in toto, e chi invece difende il proprio posto di lavoro? Esiste già un programma che vada nell’una o l’altra direzione?
Per Todde, invece, si tratterà di promuovere forme di sviluppo di lavoro che possano andare di pari passo anche con la situazione nell’isola. Oggi che la disoccupazione isolana tocca il 15,2%, in miglioramento sì, ma comunque ancora a doppia cifra. D’altra parte neoeletta potrebbe dare un importante apporto allo sviluppo di nuove tecnologie e start up che in Sardegna pullulano ma senza grandi risultati per l’assenza di un punto di riferimento che metta in collegamento le aziende e i giovani innovatori.