A funghi a giugno!

di Sara Saiu

Voglia di un caldo e cremoso risotto ai funghi autunnale? Ah no, siamo a pochi giorni dal solstizio d’estate e, non ci crederete, pullula la competizione tra gli amanti del sottobosco. Chi troverà il fungo più grande? La sfida in questo 2023 non si fa attendere e viene anticipata a giugno. Qualcuno che prova a fare la domanda tabù “in che zona li trovi” riceve occhiate poco simpatiche dal proprio interlocutore che, con il solo potere dello sguardo, pietrifica l’avversario a mo’ di Medusa! Ma non lo sa questo che chiedere a un fungarolo quale sia la sua “zona” è come dire a un pescatore “bona pisca”? Porta sfortuna e provoca nervosismo. Ma se riusciamo a traslare la tensione in sana competizione, le gambe si caricano, i cestini si impugnano, e via alla ricerca delle prelibatezze del bosco. 

Attenzione però! meglio non improvvisarsi perché spesso quei bei funghetti appena spuntati tra le foglie cadute riservano spiacevoli sorprese. Non è raro infatti che l’occhio meno esperto confonda specie di funghi velenose con quelle commestibili. Le differenze sono talvolta impercettibili, per questo è sempre meglio rivolgersi a una persone esperta o, in caso non se ne conosca alcuna, non rischiare un avvelenamento mangiandoli che, se va bene finisce con un mal di pancia, ma nella peggiore delle ipotesi può portare al decesso. 

Ne è un famoso esempio l’Amanita phalloides, definita giustamente da alcuni subdola ed equivoca, io aggiungerei affascinante e ripugnante nel contempo come una gorgone, per tornare a Medusa! A catturare lo sguardo sono i suoi colori accesi, ma le sue spore sono tra le più pericolose sulla faccia della terra. Insomma è proprio meglio tenersene alla larga! Il problema è che l’Amanita phalloides può essere confusa con il suo opposto, l’Amanita caesarea, volgarmente detta ovulo. Facente parte della stessa famiglia, non ha niente a ché vedere con la sua sorellastra. Cenerentola infatti è dolce e delicata al palato, basta affettarla finemente e riporla su un piatto condita con olio extravergine d’oliva, gocce di limone o aceto di mele, un pizzico di pepe e sale e un’abbondante nevicata di scaglie di parmigiano reggiano per assaporare uno dei sapori più straordinari e irripetibili che ci offre madre natura. Provare per credere! 

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