Anche in estate il comitato della SS 130 non va in vacanza

 

Elmas, rotonda SS 130. 23 luglio 2024: la scena dell’incidente stradale che si è presentata ai soccorritori.

 

di Sandro Bandu

 

È la notte del 23 luglio: è una notte calda di mezza estate e sono circa le 3, siamo ad Elmas e dalla rotonda della SS 130 una BMW, condotta da un cinquantunenne di Elmas, si inoltra sulla statale per entrare nell’ingresso di via Sestu della sua cittadina.

Dalla destra, proveniente da Assemini, arriva una Fiat 500 a grande velocità con a bordo 5 ragazzi, 4 di Assemini e uno di Decimomannu: il più grande ha 34 anni mentre gli altri sono poco più che ventenni.

Una disperata frenata non evita un impatto terribile e fragoroso: la BMW sarà ridotta ad un ammasso di rottami, mentre la Fiat 500 terminerà la sua corsa in un giardino poco più avanti.

Arrivano le chiamate alla Centrale Operativa del 118 di Cagliari, dei vigili del fuoco e dei carabinieri.

Le sirene di ben sei ambulanze, due medicalizzate, una infermieristica e tre di base, squarciano la notte: la scena è terrificante e il bilancio è pesantissimo: il conducente della BMW, dopo una faticosa estricazione dall’abitacolo, da parte dei Vigili del Fuoco che hanno dovuto usare smerigli e grandi cesoie, viene trasportato al Brotzu in codice rosso, e viene ricoverato in rianimazione per le gravi ferite riportate: adesso lotta tra la vita e la morte.

Altri due ragazzi, anch’essi in pericolo di vita, saranno trasportati al Policlinico di Monserrato; gli altri tre, tutti con fratture multiple, sono stati portati al SS Trinità, ma per fortuna non sono in pericolo di vita.

Ai carabinieri l’arduo compito di stabilire le cause e le responsabilità.

È inutile, cerco di concludere questo editoriale – come quello dei numeri precedenti, dove sempre abbiamo messo in risalto la pericolosità di questa arteria stradale – ma ho un senso di repulsione e, forse, anche la schifata impressione che chi di dovere non faccia più di tanto per risolvere l’annosa questione del tratto Elmas-Decimomannu, teatro di troppi incidenti che hanno causato tante vittime e reso inabili tante altre persone.

Al di là delle responsabilità e delle scellerate condotte di guida, la velocità e, spesso, l’utilizzo dei cellulari, sono spesso la causa degli incidenti, ma trent’anni sono davvero troppi per approvare il progetto dei cavalcavia delle tre cittadine, Elmas, Assemini e Decimomannu, che in numero maggiore hanno subito e pianto tanti concittadini deceduti su questa statale.

Ci si dice che il progetto è fermo da anni a Roma al Ministero dell’Ambiente per ottenere il VIA (Valutazione Impatto Ambientale), e certo non possiamo addebitare questo irresponsabile immobilismo all’attuale Giunta regionale che da pochi mesi governa la nostra regione, ma adesso è arrivato il momento di pretendere e di chiedere a chi di dovere, e che adesso occupa lo scranno più alto nella Giunta Regionale, di fare la voce grossa nelle sedi competenti e pretendere una soluzione definitiva. Il comitato spontaneo della SS 130 è pronto a mobilitazioni eclatanti e, siamo sicuri, anche in piena estate non andrà in vacanza e noi di Vulcano saremo sempre al suo fianco: continueremo a denunciare questi vergognosi e irresponsabili ritardi sinché non saranno realizzate le opere che metteranno in sicurezza la SS 130. Sicuramente non saremo più propensi a fare sconti a chicchessia.

 

È arrivato il momento di salutarci e, per chi può, buone vacanze a tutti!

 

Dal Vulcano n. 120 in distribuzione

 

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *