Anche Villaspeciosa avrà il suo chef (presto) stellato
Il luminoso percorso di studi di Pieraldo Floris, giovanissimo studente di Villaspeciosa, iscritto al 4° anno dell’Istituto Alberghiero “Galileo Ferraris” di Iglesias
di Giuliana Mallei
Come descrivere lo stupore e l’orgoglio, provati nello stesso istante, quando abbiamo appreso dai giornali che un nostro giovane compaesano speciosese ha avuto l’onore di svolgere attività di Alternanza Scuola/Lavoro nientemeno che al Quirinale?
Da quel momento, l’idea di intervistarlo è diventata un’esigenza assoluta. Ottenuto il suo contatto, e fissato un appuntamento, abbiamo incontrato Pieraldo Floris in Biblioteca comunale.
Ciao Pieraldo, innanzi tutto: grazie per la disponibilità a raccontare la tua esperienza ai lettori di Vulcano. Per prima cosa, puoi riferire come sei arrivato al Quirinale?
Devo dire che è stato tutto merito del Preside della mia scuola, il dott. Massimo Mocci, perché, qualche tempo fa, gli è capitato di leggere su un giornale che una scuola italiana ha svolto attività di Alternanza Scuola/Lavoro al Quirinale, dove uno degli chef è sardo. Quindi si è attivato immediatamente per capire di quale zona fosse originario lo chef, così è riuscito ad ottenere il suo contatto.
Quindi il dott. Mocci ha contattato direttamente lo chef?
Proprio così. Lo chef è Pietro Catzola, un ogliastrino che lavora al Quirinale dal 1989, da quando cioè, l’allora Presidente della Repubblica Francesco Cossiga, dopo aver gustato i suoi piatti sull’Amerigo Vespucci, lo volle nello staff degli chef del Quirinale. Il Preside lo ha chiamato e gli ha chiesto come poter organizzare un periodo di Alternanza per alcuni studenti. Lo chef Catzola ha detto che ci avrebbe aiutato tramite la Segreteria del Presidente.
Un Preside davvero intraprendente e attivo. Puoi dire ai lettori di Vulcano in quale scuola studi?
Sono iscritto alla classe 4° B dell’IPIA “Galileo Ferraris” di Iglesias, frequento il Corso Enogastronomico.
Sei un ragazzo pieno di risorse e dimostri grande maturità e autonomia di pensiero. La maggior parte dei ragazzi della nostra zona non vede l’ora, dopo la Terza Media, di andare a Cagliari, tu invece hai scelto la direzione opposta.
La verità è che ho sempre desiderati iscrivermi in un istituto alberghiero e, durante la Terza Media, che ho frequentato a Villaspeciosa, sono andato a pochi open day. L’Istituto alberghiero di Monserrato l’ho escluso a priori perché troppo grande e faticoso da raggiungere, l’Istituto di Pula, pur essendo molto bello, era davvero irraggiungibile, questo di Iglesias mi è piaciuto da subito perché non è eccessivamente grande, ha dei laboratori nuovissimi e molto attrezzati, da subito il Preside e il vice Preside sono stati accoglienti e poi la scuola è facilmente raggiungibile da Villaspeciosa. Prendo il treno dalla stazione di Villaspeciosa-Uta e dopo 30 minuti sono ad Iglesias, 10 minuti di passeggiata e sono arrivato. Attualmente siamo circa 8 studenti di Villaspeciosa.
Quanto tempo è durata l’esperienza al Quirinale?
Siamo stati là dal 5 al 12 maggio, eravamo 4 studenti più il docente di Cucina, prof. Luigi Belvedere, abbiamo alloggiato in un hotel in località Monte del Gallo (il viaggio e soggiorno sono stati a totale carico della scuola). Ogni mattina potevamo accedere al Quirinale alle ore 07:00, dopo il cambio della guardia; i controlli sono stati sempre molto accurati: con il metal detector e con il deposito di un documento, in cambio ci veniva rilasciato un badge, al termine della giornata lavorativa (intorno alle 14:30/15:00) rientravamo in possesso del documento, previa restituzione del badge.
Praticamente per una settimana avete lavorato al fianco degli chef del Presidente, vi hanno assegnato delle mansioni diverse? Che aria si respirava in cucina?
Io sono stato destinato alla pasticceria, specialità in cui ho deciso di perfezionarmi, ma tutti abbiamo partecipato al lavoro di preparazione in vista dell’evento del 2 giugno, quando dovranno essere servite circa 45 mila pezzi di preparazione di base per il ricevimento che ci sarà in occasione della Festa della Repubblica. L’ambiente è bellissimo, tutti sono disponibili e pronti ad aiutare e a darsi da fare, un clima di grande armonia, cameratismo e complicità. Ben 5 chef lavorano e cucinano tutti i giorni per il Presidente e il suo staff di Segreteria e per tutti i dipendenti del Quirinale. Purtroppo non abbiamo incontrato il Presidente Mattarella, questo è l’unico piccolo rimpianto. Il giorno più bello è stato il sabato quando, in via straordinaria, siamo rimasti solo noi con Pietro Catzola (unico chef in servizio quel giorno) è stato davvero bellissimo.
Sicuramente però, questa del Quirinale, è stata solo una delle tante esperienze che hai vissuto in questo anno scolastico, giusto?
E’ proprio così. Il mio anno scolastico è iniziato nel mese di agosto quando, con altri tre compagni di classe, abbiamo partecipato ad una gara ad Argenta, in provincia di Ferrara. Dovevamo presentare un qualcosa di tipico della nostra Regione. Abbiamo preparato il Pane frattau con uova di quaglia in camicia e del Cous Cous alle spezie.
Ad agosto? Nel bel mezzo delle vacanze?
Sì, l’Alternanza richiede qualche sacrificio, ma ne vale la pena.
Poi però è iniziato l’anno scolastico vero e proprio.
Sì, ma per me non è iniziato nel modo tradizionale. Infatti, con l’autorizzazione della scuola, dal 12 settembre al 5 novembre sono stato ancora in alternanza a Macchiareddu dal Maitre Chocolatier Maurizo Frau, che è stato il rappresentante italiano del World Chocolate Master, svoltosi a Parigi. Io ho avuto il piacere e l’onore di accompagnarlo a questa importantissima manifestazione internazionale. E’ stata davvero un’esperienza molto importante che mi ha fatto capire quale sarà la mia strada in futuro: la pasticceria.
Diciamo però che poi Maurizio Frau ha ricambiato l’aiuto che gli hai dato accompagnandoti a Riolo Terme.
Si, a Riolo Terme dovevo partecipare ad una gara il cui tema era “il caffè”. La sfida consisteva nella realizzazione di una torta moderna e di una scultura di cioccolato con pasta di zucchero o di cioccolato. Maurizio mi ha aiutato nella preparazione per due settimane ed è anche grazie a lui se sono arrivato al 7° posto (su 30 istituti partecipanti) e ho ottenuto il premio per il miglior utilizzo del caffè nella torta. Una grande soddisfazione!
Poi come è proseguito l’anno scolastico?
Dal 13 al 20 marzo sono stato ad Amiens, in Francia, per la 2° annualità dell’ERASMUS (il cui progetto è stato curato dalla prof.ssa Carmen Marongiu), all’interno di un progetto che ha visto il gemellaggio con una scuola francese. Ho potuto quindi partecipare, insieme ad un’altra studentessa della 5°(Agata) ad un concorso il cui tema era l’abbinamento col cioccolato Ho preparato dei culurgiones al cacao con ripieno di astice e patate con una fonduta di pecorino, ho anche predisposto otto diversi antipasti con verdura e cioccolato, otto piatti principali e un merluzzo fritto in crosta di cacao e mandorle. Ci siamo piazzati al 4° posto. Devo dire che il livello del concorso era molto alto, così come sono in generale gli standard francesi.
Dopo l’esperienza ad Amiens, come abbiamo detto, sei stato al Quirinale, ma ancora una volta sei partito. Stavolta qual è stata la tua meta?
Sono stato a Malta per seguire la Scuola di Inglese. Devo precisare che ho potuto prendere parte a questa Scuola di Inglese perché, nel mese di dicembre, ho conseguito, con altri 9 compagni, il livello B1. Anche a Malta gli impegni sono stati intensi e l’organizzazione perfetta. La mattina dalle 08:00 alle 12:00 prestavamo servizio nei ristoranti, poi avevamo qualche ora di pausa e, dalle 17:00 alle 20:00, seguivamo le lezioni di Lingua con argomenti impostati appositamente per noi, quindi di inglese tecnico riguardante il nostro settore. Siamo rientrati tutti molto soddisfatti.
Oramai l’anno scolastico è quasi terminato, ti aspetta ancora qualche impegno, prima delle meritatissime vacanze?
Si, parteciperò alla XVII edizione del Girotonno di Carloforte dal 29 maggio al 3 giugno, con altri 40 studenti della mia scuola. Quest’anno saranno presenti alla manifestazione le delegazioni di quattro nazioni: Italia, Tunisia, Equador e Giappone. E’ un’occasione importante per imparare, ma anche per trovare lavoro per la stagione estiva.
Sei davvero un ragazzo pieno di energia e determinazione, è davvero raro trovare giovani in grado di capire e condividere il motto “Chi si ferma è perduto”. Qual è stata la prima gara a cui hai partecipato?
É stata quella organizzata alla METRO, dalla Federazione Italiana Cuochi, per il miglior allievo, nel gennaio 2018, il cui progetto è stato per noi curato dal prof. Pasquale Franzese. Sono arrivato 2° presentando un antipasto vegetariano.
Hai davvero iniziato col botto! Ma sinceramente questa passione per la cucina, chi te l’ha trasmessa?
Sicuramente mia nonna Giovanna, che è stata la mia prima insegnate di cucina, con lei ho imparato a preparare i dolci sardi e altre ricette casalinghe, poi però la mia strada verso la pasticceria è stata illuminata da Maurizio Frau, che mi ha davvero aiutato a capire quale strada scegliere per il mio futuro professionale, infatti ancora oggi sono il suo assistente.
La tua famiglia come vive questa tua dedizione così sentita per la cucina?
I miei genitori, fin da subito, hanno assecondato le mie inclinazioni nello studio, sostenendomi in tutte le mie scelte. Ho due fratelli: Marco Simone, che ha 25 anni e fa il cuoco, e Sebastiano, che ha 12 anni ed è ancora alle Medie.
Quindi sfatiamo un falso mito: la cucina non è solo roba da donne! Che progetti hai per il futuro?
Prima di tutto mi aspetta ancora un anno scolastico, l’ultimo. Durante l’estate vorrei lavorare e guadagnare qualche soldo da mettere da parte per il post diploma. Poi mi piacerebbe lavorare in un posto stimolante, dove fare esperienze importati e di alto livello. Devo anche ringraziare la mia scuola che ogni anno mette a disposizione delle borse di studio per i ragazzi meritevoli. E’ una borsa di studio particolare, esiste da due anni, ed è stata istituita in memoria di un docente che è scomparso di recente, il prof. Giorgio Scalice. Io ho avuto l’onore di riceverla per due anni e la consegna è avvenuta durante una cerimonia apposita, molto toccante. Davvero un momento di profonda commozione, ma anche di grande soddisfazione.
É stato davvero un piacere incontrarti e poter raccontare ai nostri lettori la tua storia, grazie per la tua disponibilità.
Grazie a voi per l’opportunità di raccontarmi, ma se posso vorrei ringraziare tutte le persone che fino ad ora ho incontrato nel mio percorso e che mi hanno aiutato a crescere, a partire da nonna Giovanna, proseguendo con il Preside, dott. Mocci, i miei insegnati e soprattutto lo chef Maurizio Frau per tutto il sostegno e gli ottimi consigli.
A noi non resta che augurare tutto il bene possibile ed immaginabile a questo nostro giovane compaesano che, speriamo di vero cuore, diventi uno chef stellato. Ma vogliamo salutarlo con i versi di una canzone di Renato Zero, intitolata “Bella gioventù”:
“…libera quella stella
falla tornare su
non spezzare quel volo…”