Arriva il progetto per fare della laguna di Santa Gilla un parco naturalistico
Sono 5,7 i milioni di euro stanziati per fare della laguna di Santa Gilla un centro di sviluppo economico e un parco naturalistico unitario insieme a Molentargius. A tale scopo, durante l’ultimo consiglio comunale, l’amministrazione di Elmas ha ratificato la modifica del Piano urbanistico comunale dopo il “si” ricevuto da tutti i soggetti e gli enti interessati. Con questo passo si entra nel vivo della fase esecutiva del progetto.
La storia
Sono trascorsi quattro anni da quando era stato affidato all’architetta Enrica Campus lo studio di fattibilità tecnico-economica del progetto denominato “Interventi di miglioramento della qualità ambientale del territorio – fascia laguna Santa Gilla”. Dopo la sua prima approvazione nel febbraio 2022 (quella del progetto definitivo è di gennaio 2024) era stato candidato a un finanziamento Pnrr e inserito dalla Città Metropolitana di Cagliari nel Piano urbano integrato.
Così il Comune ha ottenuto una sovvenzione di 4milioni prima e di 1,7milioni di euro poi a seguito di una richiesta di adeguamento prezzi. L’impegno? Realizzare il progetto rispettando modalità e tempistiche. I lavori sono stati aggiudicati, come previsto, entro luglio 2023, ma adesso è necessario tener fede alle ulteriori scadenze: pagare almeno il 30 percento dei lavori entro il 30 settembre 2024 e portare a termine le opere entro il 30 giugno 2026.
Il progetto
«Quando ci è stato affidato – racconta Campus – prevedeva un finanziamento di 2milioni di euro per la realizzazione di una pista ciclabile. Noi non ci siamo fermati a quella proposta iniziale e, con l’appoggio dell’amministrazione, abbiamo guardato oltre: la pista ciclabile andava inglobata in un disegno più ampio volto a tutelare, valorizzare e promuovere l’ambiente naturale». I progettisti sono stati lungimiranti: «Abbiamo colto l’opportunità per pensare a una riqualificazione dell’intera area. Nel frattempo è stata votata una legge regionale che impone maggiori vincoli nelle aree umide. Così il Comune ha dovuto apportare una modifica al Puc che consentisse di racchiudere l’intera area, a oggi compromessa, all’interno di un progetto di riqualificazione paesaggistica. Un intervento al contempo di tutela della natura, vera protagonista, che potrà riprendersi il suo spazio».
L’avvio
«Abbiamo approvato una variante urbanistica “restrittiva” – spiega l’assessora all’Ambiente e ai Lavori pubblici Alessandra Nurchi – che limita ancor più di prima l’edificazione nella zona soggetta alla salvaguardia dell’ecosistema e dell’habitat naturale». Il via ai lavori è dunque arrivato, contestualmente alle ultime piccole modifiche al progetto: l’eliminazione di due piattaforme che sarebbero state realizzate all’interno dell’area e la costruzione di un unico attraversamento pedonale anziché due. Realisticamente parlando entro la fine del 2025 i cittadini potranno godere di un nuovo percorso ciclopedonale in mezzo alla natura e di attività sportive e ricreative accompagnate da attività economiche sostenibili.
Redazione
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