Assemini. “Festa dei popoli”, quando l’integrazione passa per la tavola
di Carmen Corda
Si è svolta, sabato 12 settembre, la Festa dei popoli, manifestazione multietnica di grande valore culturale che storicamente precede, di un anno, Etnikà – festa dei Popoli, che si tiene ogni anno, dal 2006, nel parco di Monte Claro a Cagliari.
Giunta alla sua decima edizione, la Festa dei Popoli, organizzata dall’Oratorio della Parrocchia di San Pietro, in collaborazione con l’Associazione Poco Poco e con il patrocinio del Comune di Assemini, ha raccolto in piazza un migliaio di persone. Venticinque le nazionalità presenti che ci hanno deliziato con la degustazione di alcuni piatti tipici in un tripudio di colori e sapori, una gioia per chi come me si dedica alla promozione dell’incontro con l’ ”Altro” e apprezza (quotidianamente!) le meraviglie gastronomiche internazionali.
Ottima l’idea, encomiabile l’impegno di tutti coloro che, volontariamente, hanno contribuito alla realizzazione dell’evento. Da cittadina asseminese e da persona che ha particolarmente a cuore il tema dell’integrazione (che chiamo più volentieri convivenza) tra i popoli, mi preme dire che l’organizzazione è tutta da ripensare. La Piazza San Pietro, bella quanto piccola, si rivela del tutto inadeguata ad ospitare un così ampio numero di persone; scarsi anche i servizi, a cominciare dalla mancanza di punti di raccolta per i rifiuti che ha convertito le aiuole della piazza in cestini per la spazzatura.
L’auspicio è che il Sindaco Mario Puddu possa rispondere positivamente all’appello di Don Paolo, presente in Piazza in veste di “padrone di casa” avendo ereditato la manifestazione da Don Zara, suo ideatore, e da Don Marco suo predecessore. Nel discorso di apertura il parroco ha rivolto un timido ma esplicito invito al Sindaco affinché il Comune collabori fattivamente all’organizzazione dell’evento. I tempi sono difficili e le risorse dei Comuni sempre più scarse, ma mi piace pensare che si possa provare a destinare risorse umane ed economiche, e soprattutto la giusta attenzione, ad una manifestazione che merita di giovarsi del supporto delle Istituzioni e della cittadinanza tutta, in un momento storico delicatissimo come quello che viviamo in cui di dialogo e conoscenza reciproca abbiamo un gran bisogno.