Assemini. Intervista a Niside Muscas, candidata sindaca del centrodestra sostenuta da Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega

 

di Sandro Bandu

 

Niside Muscas – 53 anni, coniugata con due figlie, asseminese doc, laurea in Scienze giuridiche e funzionaria nella pubblica amministrazione – è la candidata sindaca del centrodestra (Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega) anche se alcune frange del centrodestra che governa la Regione Sardegna, come l’UDC, il PSD’az e Sardegna venti20, hanno scelto un’altra strada e andranno a sostenere l’ex sindaco grillino Mario Puddu.

Rompiamo gli indugi e chiediamo alla candidata sindaca come mai la coalizione di centrodestra ha perso tutte le liste centriste cittadine e ad Assemini non si presenta con lo stesso schieramento che invece governa la Regione Sardegna.

Ormai è storia vecchia. Io sono stata designata dai 3 principali partiti del centrodestra (FdI, Forza Italia e Lega), mentre gli altri partiti (UDC, PSD’az e Sardegna venti20) proponevano altri nomi: non si riusciva a superare questo stallo e alla fine di questo tira e molla si è deciso di andare avanti con il mio nome.

Come mai il centrodestra ha scelto lei che non è avvezza a frequentare gli ambienti politici asseminesi?

Inizialmente sono stata interpellata informalmente da alcuni amici dei partiti che mi hanno indicato; sinceramente pensavo che il mio nome fosse stato buttato lì perché poi sarebbe saltato fuori il vero candidato (è noto che i primi nomi vengono fatti per bruciarli subito dopo), poi evidentemente si è visto che la mia persona era gradita non solo ai partiti proponenti ma anche ai suoi tesserati e così è partita questa avventura.

Però in effetti lei una breve esperienza in politica l’ha avuta nel 2001.

Sì, sono stata assessora nel 2001, anche se solo per 18 giorni, nella Giunta dell’ex sindaco Salvatore Nioi che amministrò Assemini per soli 11 mesi. Era una lista civica e l’allora sindaco Nioi mi assegnò la delega ai Servizi Sociali.

Ma la Giunta di Salvatore Nioi non era di Centrosinistra? Come si fa a passare dal centrosinistra al centro destra?

In effetti quella era una lista civica, forse più a sinistra, che badava più alle competenze, eppoi oggi ho maturato esperienze diverse.

La sua predilezione per la politica è dettata da interesse e passione, ma lei proviene da un ambiente cattolico cristiano, sia locale che nazionale, che le ha consentito di operare nel sociale: è un bagaglio che le tornerà utile in caso di vittoria alle amministrative?

Senza dubbio, io sono stata sempre dalla parte dei più deboli. Ho gestito anche un CAF dove aiutavo le persone a sbrigare pratiche sia complesse ma anche solo per compilare delle pratiche veloci: certo il mio lavoro e la mia competenza mi vengono in aiuto, ma io ho sempre pensato che chi ha certe competenze le deve mettere a disposizione di tutti.

Lei è stata un’organizzatrice, tra le principali, della “Festa dei Popoli” che è in antitesi con la linea della Lega e in parte dei Fratelli d’Italia di bloccare l’arrivo dei migranti: questi partiti non vogliono proprio far festa con  loro…

Questi amici che hanno proposto il mio nome per la candidatura a sindaco sanno bene come la penso in proposito, conoscono i miei princìpi. In Comune si litiga più per altre cose, non per il colore della pelle di una persona.

E se dovessero cambiare idea?

Credo che mi regolerò di conseguenza, ma penso anche che da questo punto di vista non vi sarà nessun problema.

Programma: mi indichi i suoi 3 punti principali. Cosa manca ad Assemini, qual è la molla che l’ha spinta ad accettare questa candidatura?

Io penso cha ad Assemini manchi un’anima: mi sembra che vi siano cittadini di serie A e di serie B; ho sentito addirittura un nuovo residente di Assemini dire “Abito fuori Cagliari…”,  e questo la dice tutta, perché in effetti quel cittadino non vive la città e non sente la città di Assemini come sua, perché è diventata anonima. Prima la nostra cittadina era conosciuta come la Las Vegas sarda per via delle discoteche, la città della ceramica per i suoi artisti ceramisti. Adesso invece è diventata una città dormitorio, molto dispersiva con troppe barriere architettoniche e con vari rioni mal collegati fra di loro e con il centro. Penso al rione di Truncu is Follas o al rione de sa Costera: a tal proposito proporrò, tramite una convenzione con il CTM o con privati, un bus navetta che renda possibile ai nostri cittadini di quei rioni di sentirsi ancora parte del nostro Comune.

Programma: mi indichi i suoi 3 punti principali

Il nostro programma sarà molto articolato e lo stiamo realizzando incontrando i cittadini, le associazioni di volontariato, i lavoratori: stiamo raccogliendo tante loro proposte che faremo nostre e che aggiungeremo alle nostre idee.

In primis dovremo dare massima attenzione alle strade e all’eliminazione, come già detto, delle barrire architettoniche, soprattutto in ambito urbano, senza dimenticare però le strade extraurbane dove sono presenti tante nostre famiglie ma anche tante piccole e medie imprese.

Come secondo punto, metto il nostro massimo sostegno alle nostre imprese: perché se viene a mancare il lavoro crolla tutto. Le imprese non hanno solo bisogno di sostegno economico, ma anche aiuto dal punto di vista burocratico: è mia intenzione aprire un ufficio che metta in sinergia i vari enti locali – comune-regione – per snellire e licenziare pratiche che possano anche portare opportunità lavorative.

Ma come si fa se i Comuni dal punto di vista degli organici sono ridotti all’osso e, inoltre, con le ultime mobilità e concorsi molti dipendenti comunali opteranno per spostarsi negli uffici regionali?

In effetti questa è una difficoltà reale: dovremo fare concorsi anche noi e assumere nuovi dipendenti. Certo da soli i Comuni non ce la possono fare e qui gli Enti superiori ci dovranno dare una mano.

Al terzo punto metto il rilancio del turismo e del lavoro. Assemini deve diventare bella ed attrattiva, vivibile. Voglio che i nostri cittadini si sentano orgogliosi di essere asseminesi.

Gli asseminesi devono sentirsi orgogliosi della propria storia, fatta di tradizioni, di antichi lavori di artigianato che hanno prodotto preziose ceramiche, lavori in sughero, coltelli pregiati, tanta cultura e identità che purtroppo stiamo perdendo. Inoltre abbiamo un patrimonio notevole che è costituiti dalle nostre tante chiese; pensi che la chiesa di San Giovanni è una delle più antiche della nostra regione: penso a un percorso turistico che le valorizzi e le faccia conoscere ancor più.

Per quanto riguarda il lavoro non possiamo non parlare di Macchiareddu: io ritengo che un’amministrazione comunale debba cercare di garantire, insieme agli enti superiori, la capacità reddituale dei nostri cittadini. Macchiareddu è il nostro Polo industriale e va protetto, però va fatto contestualmente alla sostenibilità ambientale. Infatti dobbiamo anche valorizzare e proteggere i nostri gioielli ambientali come Gutturu Mannu e la laguna di Santa Gilla.

Ultima domanda: in caso di vittoria ha già in mente qualche nome per la sua Giunta?

No, non mi sono ancora posta il problema: saranno i risultati elettorali a guidarci, ma non solo. In ogni assessorato occorrono precise competenze e di concerto con i partiti che mi sostengono, sapremo trovare nuovi amministratori che sapranno dare il meglio per la nostra città.

 

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