Cagliari, sciolto il voto a Sant’Efisio
Stamane la processione da Cagliari a Nora, poi la messa celebrata dall’Arcivescovo Baturi. Al termine il rientro in città e lo scioglimento del voto
Sono terminate nel primo pomeriggio le celebrazioni per la 364ª Festa di Sant’Efisio. Un’edizione molto particolare che si è svolta senza la partecipazione dei fedeli a causa del divieto di assembramento legato al contenimento del contagio da Covid-19.
Al tempo del nuovo coronavirus, la giornata clou delle celebrazioni in onore di Sant’Efisio è stata spostata eccezionalmente a oggi. Venerato dai sardi per aver interceduto per liberare l’isola dalla peste nel 1656, il Santo stamane ha fatto il suo percorso verso la chiesetta romanica costruita sulla spiaggia di Nora dove, secondo la tradizione, subì il martirio per decapitazione.
Dopo esser stato collocato su un pick-up della Croce Rossa, il simulacro è partito alle 9.20 circa dalla chiesetta di Stampace scortato da Polizia, Carabinieri e Corpo Forestale. Al passaggio del Santo nelle anguste vie dell’antico quartiere cagliaritano, si è svolta un’insolita ramadura col lancio dei petali dai balconi. Solo alcuni operatori dell’informazione, cameraman e fotografi hanno potuto seguire i primi metri della processione.
Un viaggio in solitaria, quello sulla Statale 195, senza fedeli al seguito e soprattutto senza il caratteristico corteo dei gruppi folk in abiti tradizionali. Alcune persone hanno comunque voluto omaggiare il Santo lanciando petali di fiori dal ciglio della strada. Il simulacro è giunto a Nora intorno alle 11.00 accolto dalla Sindaca di Pula, Carla Medau, che l’ha omaggiato con la ramadura. La messa solenne è stata officiata all’interno della chiesetta della località marina dall’Arcivescovo di Cagliari, Monsignor Giuseppe Baturi.
Terminata la celebrazione, Sant’Efisio è tornato nella chiesetta di Stampace a bordo del mezzo appositamente allestito dalla Croce Rossa. Alcuni cagliaritani, pur senza creare assembramenti, hanno assistito da vicino al ritorno del Santo in città scendendo per strada lungo la via Roma e il largo Carlo Felice. Gli stampacini hanno atteso il rientro del simulacro, che al suono delle campane a festa è stato rapidamente introdotto in chiesa. Le celebrazioni si sono concluse con la lettura della formula di scioglimento del voto.
Una Festa particolare, emozionante, forse unica e irripetibile. Immagini che resteranno a lungo nella mente dei sardi, proprio come quelle del ’43 quando la processione di Sant’Efisio si svolse durante i bombardamenti della Seconda guerra mondiale. La formula finale, letta dal Presidente dell’Arciconfraternita del Gonfalone, è la solita: «Attrus annus mellus». Una breve frase, apparentemente banale, che quest’anno assume un significato particolare alla luce dei primi, difficilissimi mesi vissuti in questo 2020.
Nei giorni scorsi
Giovedì sera, in forma strettamente privata, si è tenuta la cerimonia di vestizione della statua del Santo. Il simulacro del martire guerriero è stato vestito a lutto, con i polsini e il colletto di colore nero (in luogo di quelli usuali azzurri) e un fiocco di seta nera sulle spalle. Per questa particolare edizione si è inoltre deciso di non utilizzare elementi sfarzosi: una sobria aureola in argento ha rimpiazzato quella tradizionale in oro e pietre preziose.
Venerdì mattina, a Palazzo Bacaredda, si è svolta in forma privata l’investitura dell’Alter Nos, Raffaele Onnis, da parte del Sindaco di Cagliari Paolo Truzzu. La figura che rappresenta il municipio di Cagliari, accompagnata dal Sindaco, dal presidente dell’Arciconfraternita del Gonfalone e dal Presidente del Consiglio comunale Edoardo Tocco ha poi raggiunto la chiesetta di Sant’Efisio, nel quartiere di Stampace, per la messa in suo onore officiata dal parroco di Sant’Anna, Monsignor Ottavio Utzeri.
Luca Pes
© foto Arciconfraternita del Gonfalone di Sant’Efisio Martire e Carla Medau, Sindaca di Pula