Cosa ci lascia il 2023

 

di Sandro Bandu

 

Siamo alla vigilia di Natale e ci apprestiamo a salutare il nuovo anno.

Cosa ci lascia il 2023 che sta per concludersi?

Niente di buono per il mondo: la guerra il Palestina continua a mietere vittime innocenti e ogni giorno milioni di persone, che convivono in un territorio di 365 metri quadrati (la metà dell’attuale Città metropolitana di Cagliari che ha un’estensione di 1248 chilometri quadrati, sono allo stremo e rischiano di morire letteralmente di fame.

Nel frattempo quest’ultimo conflitto, paradossalmente ha spento i riflettori sulla guerra in Ucraina e non sappiamo più esattamente cosa succede da quelle parti, ma ce lo possiamo immaginare.

La nostra copertina, come avrete sicuramente notato evoca una terra martoriata e il nostro auspicio è quello che tutto venga riportato a un clima di pace e serenità per quella popolazione in guerra da decenni.

Qui nel nostro Paese Italia i femminicidi sono arrivati a dei numeri spaventosi e, ormai da anni, una donna viene uccisa ogni 3 giorni, e questo accade spesso ad opera del proprio patner o famigliare, cioè da quella persona che dovrebbe proteggerla.

 

Mi chiedo in che mondo stiamo vivendo e se sarà possibile un’inversione di rotta.

Per quanto riguarda la politica interna è sotto gli occhi di tutti che l’attuale Governo non riesce a rispettare gli impegni presi in campagna elettorale: il costo della benzina non cala: la roboante dichiarazione del vice premier Salvini è rimasta lettera morta:  “Al primo Consiglio dei ministri, cancelleremo le accise sulla benzina”. La sanità è allo sfascio e continua a essere spolpata e privata dei più elementari servizi ai cittadini: quant’è lontana la famosa sanità italiana di qualche anno fa, dove veniva considerata tra le migkliori al mondo. Adesso ci si sta sempre più rivolgendo ai privati, nel nord Itali, addirittura sono stati inaugurati i primi Pronto Soccorso privati: ormai si arriverà al sistema sanitario americano: chi ha i soldi si cura e per gli altri ci penserà la selezione naturale.

Speriamo anche qui in un’inversione di rotta da parte del nostro Governo che ha sempre garantito un occhio di riguardo verso i più deboli della nostra società.

Per quanto riguarda noi di Vulcano, come già annunciato nel precedente numero, stiamo lavorando per implementare il nostro modo di comunicare: al giornale cartaceo e al sito online www.vulcanonotizie.it, si aggiungerà la radio web Vulcano, uno strumento ancora più potente e che sarà in grado di raggiungere un’utenza sempre più corposa, pari alla popolazione che gravita nella Città Metropolitana di Cagliari.

è un impegno gravoso ma siamo sicuri cari lettori che con il vostro aiuto ce la faremo e pertanto il nostro Augurio per tutti voi e noi è quello di un Sereno Natale e di un Buon Anno 2023.

 

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