Decimomannu, il giardino incantato di Lucia e Battista
di Sandro Bandu
C’è un angolo a Decimomannu che riempie il cuore di profumi e colori: una piccola casa campidanese con una bella loggia circondata da tanti fiori e piante di ogni tipo.
È nascosto ai più e non ci si arriva per caso, anche se, paradossalmente, puoi arrivare a quest’area attraverso tre ingressi.
L’ingresso principale è dalla via Giardini, ma non è visibile dalla strada perché per accedervi bisogna percorrere una breve stradina sterrata che ti conduce dietro la nascente casa di riposo per anziani. Vi si può accedere anche attraverso un vicolo cieco che si trova alla fine dell’elegante via Karol Wojtyla, e che ti introduce in una piazzetta quasi nascosta, non di passaggio. Il terzo ingresso, da circa un anno, è quello da corso Umberto, fianco casa Lostia.
L’abitazione in questione è di proprietà di Lucia Contu e Battista Manca, due persone avanti con l’età, abbonati a Vulcano dai primi tempi e con il tempo da spendere per mantenere questo spazio sempre in ordine, profumato e vivace.
Ogni volta che vado a trovarli, l’occasione spesso è la consegna del nuovo numero di Vulcano, rimango affascinato per la bellezza e per la dedizione che i due pongono a questa piccola area del nostro paese.
Ma non solo fiori: questa casa, e l’area circostante, sono diventate un piccolo museo dove si possono ammirare utensili e attrezzi vari per l’agricoltura e non solo, soprattutto dall’ingresso di Corso Umberto, dove dall’anno scorso fanno bella mostra di sé su una parete esterna tinteggiata di amaranto.
Le occasioni delle mie visite sono rare, ma quando mi reco da loro rimango incantato e faccio di tutto per trattenermi il più possibile.
In primavera poi, quando la natura mette in atto la sua imponente esplosione floreale, si rinnova questa meraviglia botanica e l’intera area si colora: spuntano i papaveri, le margherite, le sterlizie e lo spazio dedicato alle erbe grasse, quasi sempre verdi, si trasforma e ti offre uno spettacolo multicolore che non puoi non rimanere alcuni minuti ad ammirare.
Lucia mi accoglie sempre con indosso i guanti da lavoro e spesso con le forbici da potare o un secchiello pieno d’acqua: “perchè qui c’è sempre da fare – si giustifica – i fiori e le piante sono come noi: hanno bisogno di cura, da mangiare e da bere. Sono come dei componenti della nostra famiglia, io parlo con loro”.
Battista, invece, si dedica a zappare e a combattere i vari parassiti che potrebbero recare danno alle preziose piante. Purtroppo il famigerato punteruolo rosso ha ucciso alcune palme, ma la sua passione e dedizione ne hanno salvato almeno altre sei.
Adiacente alla casa campidanese vi è un piccolo fabbricato dove Battista produce il suo vino e ha un piccolo laboratorio artigianale di falegnameria: qui Lucia e Battista realizzano anche delle piccole sedie che ricordano i vecchi scanni sardi, e che mettono in vendita: i proventi vengono destinati alla SOS Decimomannu, l’associazione di soccorso sanitario, di cui Battista è il presidente. “Questi soldi ci servono per l’acquisto di una nuova ambulanza – afferma – perché la convenzione del 118 recita che dobbiamo avere sempre un mezzo idoneo, efficiente e con pochi anni di vita”.
Ecco questa è la vita semplice e genuina di due pensionati del nostro paese che vivono in simbiosi con la natura e che mettono a disposizione, come piccole formichine, il loro tempo libero per produrre e vendere piccoli lavori fatti in casa, il cui ricavato, come si è detto, andrà a coprire i costi di gestione di un’associazione, come quella della SOS Decimomannu, utile e talvolta indispensabile, per salvare vite umane.
La photogallery è visitabile su Facebook cliccando sul seguente link.