Decimoputzu. Martedì 29 aprile 2025 – ore 18,15 incontro didattico-culturale: Storia di Decimoputzu Il Settecento (2° parte)
Martedì 29 aprile 2025 – ore 18,15 presso il Centro Socio Culturale in Decimoputzu
si terrà l’incontro didattico-culturale dal titolo: Storia di Decimoputzu
Il Settecento (2° parte). La sarda rivoluzione(1793-96) Inno patriottico “Procurare de moderare”
Relatori: Stefano Basciu e Cenzino Basciu
Il triennio rivoluzionario 1793 -1796 caratterizzata dalla c.d. “Sarda Rivoluzione” un periodo in cui in Sardegna si vive un grande fermento politico e sociale, innescato da diverse combinazioni interne ed esterne.
Il successo dei sardi contro il tentativo di conquista della Francia rivoluzionaria del 1793, unito al fiacco comportamento dei piemontesi di stanza a Cagliari, fece emergere un forte ed inedito senso di identità sarda e un desiderio di maggiore autonomia dal governo della monarchia sabauda.
Ad emergere è la figura di Giovanni Maria Angioy, un giudice della Reale Udienza al quale viene dato il compito di placare gli animi nel sassarese ma che finì per diventare un leader del movimento autonomista e antifeudale.
Il movimento di Angioy incontrò l’opposizione politica della parte nobiltà terriera e delle forze conservatrici sarde, timorose di perdere i propri privilegi, e la sua marcia verso Cagliari nel 1796, fu un totale fallimento a causa della mancanza di sostegno e soprattutto a causa della opposizione e repressione da parte delle forze realiste.
Angioy fu costretto alla fuga, segnando la fine della fase più intensa della rivoluzione e il ripristino del completo controllo della monarchia sabauda sull’isola.
La conferenza è divisa in due parti: nella prima parte di Stefano Basciu si esporranno le varie vicende del triennio rivoluzionario (1793-96): il successo militare dei sardi sui francesi, le richieste degli Stamenti al re Vittorio Amedeo III, le c.d. “cinque domande”, il rifiuto di queste richieste, la conseguente sollevazione popolare, l’espulsione del Vicerè e di tutti funzionari piemontesi dall’isola, le forme di autogoverno degli Stamenti del Regno di Sardegna, il ruolo istituzionale e politico assunto di Giovanni Maria Angioy negli anni più complicati delle sollevazioni popolari delle campagne contro i soprusi dei baroni feudali.
La seconda parte della conferenza, di Cenzino Basciu, verterà sull’analisi letteraria dell’inno patriottico “Procurade de moderare” scritto dall’avvocato e patriota Ignazio Mannu.
Il canto esprime il malcontento verso il governo piemontese e l’oppressione subita dai sardi dal regime feudale ed incarna lo spirito di ribellione e la sete di giustizia del popolo sardo durante la Sarda Rivoluzione.
L’inno esorta i sardi a unirsi e a lottare per i propri diritti, ma con saggezza e moderazione: si tratta di una presa di coscienza ed un’azione collettiva consapevole per ottenere un governo più equo e rispettoso delle esigenze dei sardi.