Decimoputzu si prepara al Natale, l’Avis comunale è pronta ad accogliere la comunità
Quest’anno la comunità di Decimoputzu potrà vivere l’atmosfera natalizia nella cornice festosa che l’Avis comunale ha creato appositamente per l’occasione. Grazie allo spirito associativo e collaborativo che accomuna tutte le realtà che “convivono” in via San Francesco, quest’anno si è riusciti ad allestire un piccolo villaggio natalizio, frutto del lavoro di mesi di studio e preparazione che ha visto coinvolti in primis i volontari dell’Avis guidati dal Presidente Giulio Scano.
Le attività partiranno dal pomeriggio del 9 dicembre, come spiega il Presidente dell’Associazione: «Come ogni anno, nel periodo natalizio, accogliamo nella nostra sede i donatori che hanno contribuito durante l’anno con le loro donazioni alla raccolta del sangue. In cambio, abbiamo pensato di ringraziarli simbolicamente regalando loro un calendario e un gadget. Pensando a questo momento di accoglienza, abbiamo deciso di calarci nell’atmosfera festosa del Natale, sperando che i donatori vengano a farci visita accompagnati dai loro bambini».
Come è nata l’iniziativa e quale obiettivo volete raggiungere?
L’iniziativa è nata da un’idea che ho avuto l’anno scorso. Insieme a un ragazzo che fa il volontario per la “Misericordia”, il servizio di ambulanza putzese, abbiamo capito che l’albero che svetta sul cortile comune alle nostre sedi meritava di essere valorizzato. Perciò lo abbiamo addobbato con un cavo di luci lungo dieci metri che ho trovato in casa. Da quell’albero illuminato è nata la volontà di costruire un qualcosa di accogliente per l’anno successivo. I miei collaboratori in Avis hanno subito sposato l’iniziativa, ma soprattutto abbiamo ricevuto aiuto e collaborazione dai volontari che come noi lavorano all’interno dei locali in via San Francesco. La collaborazione è il fine della vita associativa; tra volontari il fine comune è quello di unire e lo perseguiamo in ogni manifestazione che organizziamo. L’obiettivo di questa iniziativa è accogliere in questo spazio i cittadini e le loro famiglie per spiegare loro qual è la nostra mission. Tra di loro ci sono persone idonee alla donazione che ancora non sanno di esserlo, forse perché non si sono mai interessate alla causa oppure ancora non hanno scoperto questa vocazione. Ricordiamoci che chi dona il sangue, dona la vita! Nessuno può essere forzato a fare un gesto di tale importanza. Quello che noi possiamo fare è creare spazi di socialità, accoglienza e inclusione.
Come si svolgerà la manifestazione?
Le attività avranno inizio nel pomeriggio di lunedì 9 dicembre. Noi volontari saremo vestiti a tema, pronti ad accogliere i cittadini ma soprattutto i bambini che insieme a noi potranno partecipare a varie attività. Abbiamo già stabilito le date per i laboratori di cucina, che il 21 e il 22 dicembre vedranno le nostre donne impegnate a realizzare i biscotti tipici natalizi. Il 14 e 15 dicembre si svolgeranno i laboratori di decorazioni. Tuttavia la nostra casa è aperta a tutti anche negli altri giorni e in base alle idee che di volta in volta verranno fuori dall’incontro con i nostri ospiti. Siamo attrezzati per realizzare laboratori di artigianato e falegnameria. Dal 16 dicembre nella nostra casetta in legno approderà Babbo Natale con il quale i bambini potranno fare la classica foto ricordo e imbucare una letterina nella cassetta delle lettere che abbiamo già costruito. Domenica 15, infine, collaboreremo alla giornata evento organizzata dalla Pro Loco, che si svolgerà in Piazza San Giorgio a pochi passi dalla nostra sede, mantenendo quindi una buona continuità tra i due spazi di intrattenimento.
Che tipo di realtà vive un’associazione come la vostra in un paese come Decimoputzu?
La nostra associazione è sempre aperta a tutti e disponibile ad accogliere nuovi donatori, collaboratori e soci. Attualmente siamo un bel gruppo e viviamo appieno l’esperienza del volontariato. Ci sono giorni in cui restiamo ore e ore ad aspettare che qualcuno si faccia avanti, con la porta del nostro ufficio sempre aperta. Abbiamo inoltre una convenzione con l’UEPE (Ufficio Esecuzione Penale Esterna del Tribunale di Cagliari), che ci consente di accogliere i cittadini che hanno subito una condanna e devono scontare la pena alternativa al carcere svolgendo lavori socialmente utili all’interno della nostra associazione.
Questa iniziativa vi permetterà di far avvicinare molte persone alla vostra realtà, quella della donazione. Qual è il messaggio che volete trasmettere alla comunità?
A Decimoputzu abbiamo una media annuale di 40 donazioni ogni 1000 abitanti. È una media accettabile, ma si può fare ancora tanto e questo paese ha le potenzialità per contribuire in modo significativo. In questi giorni proveremo a sensibilizzare i cittadini alla problematica della carenza di sangue. Le scorte non sono mai abbastanza e nell’ultimo periodo sono stati tralasciati importanti interventi chirurgici. Le emergenze nascono perché le persone sono più propense a donare quando sui social circolano messaggi di urgenza che riguardano singoli casi, ma noi sappiamo bene che l’emergenza è costante, tutti i giorni c’è un grande bisogno di sangue. Per questo motivo è importante che, anche se non donatori, i cittadini capiscano come funziona il sistema della donazione ed eventualmente diano una mano alla causa. Ci sono molti casi di persone che pensano di non poter donare a causa di convinzioni errate. Questa iniziativa ci permette di far avvicinare i cittadini all’associazione e di far loro capire che da noi tutti sono graditi e a casa.
Andrea Piras