Il Pisa spaventa, il Cagliari reagisce. All’Unipol finisce 1-1
di Carlo Manca
di Carlo Manca
Liverani presenta una formazione rivoluzionata, difesa sempre con Altare, Capradossi, Carboni e Di Pardo ma centrocampo con Viola, Deiola e Rog a supporto del trio Nandez, Pereiro e Lapadula.
Il Pisa parte molto forte e nei primi minuti va vicino al vantaggio in diverse occasioni.
Il Cagliari entra in partita gradualmente trascinato in particolare da un Nandez in ottima condizione.
Manca sempre la precisione sotto porta, Deiola e Lapadula in particolare non riescono a trovare il tocco giusto e falliscono le buone occasioni create.
Si va al riposo sullo 0-0.
Pronti via e Deiola mette fuori da due passi. Al 5′ ennesimo pasticcio in difesa, Altare sbaglia un retropassaggio e serve un assist perfetto a Morutan. Il n. 80 non fallisce e porta il Pisa in vantaggio.
I rossoblù cercano di reagire e su corner Torregrossa rischia un clamoroso autogol colpendo la traversa.
Al 15′ Liverani cambia, fuori Pereiro, Rog e Altare per Mancosu, Luvumbo e Obert.
Il Cagliari si scuote. Subito bella occasione per Luvumbo e Mancosu ma la difesa pisana si salva.
Al 67′ grande intuizione di Luvumbo che con un bel cross mette in mezzo per Lapadula, colpo di testa perfetto e 1-1. Terzo gol consecutivo per il n. 9.
Poco dopo ancora un Luvumbo scatenato piazza al centro, Viola va a colpo sicuro ma il portiere pisano vola e nega la rete.
È un’altra partita. Ancora Lapadula cerca di beffare Livieri da fuori e per poco non ci riesce.
All’80’ il Pisa ci prova da fuori con Sibilli ma la palla va sul fondo.
Fuori Viola e dentro Makoumbou.
All’84’ ancora Pisa con un bel tiro al volo di Toure e grande risposta di Radunovic.
Al 90′ punizione di Mancosu ma la palla va fuori. Ci provano ancora Lapadula e Luvumbo ma nulla di fatto.
Finisce 1-1 tra i fischi dell’Unipol Domus.
Liverani nel post gara: “Non sono soddisfatto di questa classifica, il nostro gioco a sprazzi mi piace, anche se non abbiamo mai subito realmente nessuna squadra per grandi porzioni di gara. A parte Genova, dove ci siamo difesi per larghi tratti, spesso abbiamo peccato di precisione e commesso errori individuali decisivi. Questo significa che dipende solo da noi, dobbiamo lavorare e dare una svolta”