In ricordo di Pino…
di Monica Atzei
Quel diminutivo che l’aveva fatto conoscere sin dagli anni ’70 a tutta Italia, diminutivo che tanto viene usato al Sud per il nome Giuseppe; ci aveva dato questo “privilegio” Pino Daniele, chiamarlo come si chiama un amico, come se fosse uno di noi, una persona vicina. Quella sua voce particolare, nasale, quel suo cantare “diverso” anche se in dialetto napoletano rispetto alla melodia sino ad allora conosciuta, ci ha accompagnato sino alla notte del 4 gennaio, quando un infarto se lo è portato via.
Non aveva ancora 60 anni, li avrebbe compiuti il 19 marzo, il giorno 31 dicembre aveva cantato in diretta su Rai 1 per il Capodanno, nulla lasciava presagire questo inizio d’anno che ha lasciato tutti, non solo i fan, in una sorta di smarrimento. È un altro grande vuoto nella musica italiana, visto che, meno di un mese prima, l’8 dicembre anche Pino Mango mentre cantava una delle sue canzoni, durante un concerto, è deceduto.
Pino Daniele era nato a Napoli, nel Quartiere Porto, era il primo di sei figli di una modesta famiglia, si era diplomato alla ragioneria e aveva imparato a suonare la chitarra da autodidatta. A 20 anni inizia a suonare col gruppo “ Batracomiomachia”, di cui faceva parte anche Enzo Avitabile; nel 1976 entra a far parte, come bassista (impara a suonare il basso proprio per questa occasione), del gruppo “Napoli Centrale” dove conosce il sassofonista James Senese. L’album d’esordio è del 1977, il titolo “Terra mia” è voluto, in effetti le musiche e i testi ricordano canti e tradizioni tipicamente napoletane, due canzoni dell’album: “‘Na tazzulella’e cafè” e “Napule è” hanno un grande successo, “Napule è” diviene “canzone manifesto” per l’intera città di Napoli. Nel 1979 pubblica l’album “Pino Daniele”, nel 1980 “Nero a metà” e nel 1981 “Vai mò”, tutti in collaborazione con Senese.
Tutti gli album coniugano pop, musica napoletana, blues e jazz. Sonorità insite nell’animo di Pino Daniele, grande conoscitore, in special modo, di blues.
Il 27 giugno 1980, apre il concerto di Bob Marley a Milano, grande onore per un ragazzo partito dal Sud; nel 1981 ha la grande consacrazione nella sua Napoli: un concerto in Piazza del Plebiscito di fronte a duecentomila persone, accompagnato dal fedele Senese, da Tullio De Piscopo e da Tony Esposito. Il 24 giugno 1984, altro riconoscimento per lui in campo internazionale, apre il concerto di Carlos Santana e Bob Dylan a Milano. Nel 1987 pubblica l’album “Bonne soirée”, album definito di rottura dagli addetti ai lavori con sonorità dal respiro internazionale. Dal 1990 al 1993 dirada le apparizioni ed il lavoro in studio per dei problemi di salute. Nel 1993 pubblica due album: “E sona mò”, dai due concerti tenuti dal vivo a Cava de’Tirreni e “Che Dio ti benedica”. Nel 1994 condivide una tournée con Eros Ramazzotti e Jovanotti, che avevano già collaborato con lui. La consacrazione a livello di vendite si ha con gli album “Non calpestare i fiori nel deserto” del 1995 e “Dimmi cosa succede sulla terra” del 1997. Nel 2000 pubblica l’album “Medina”, nel 2002 dà il via ad un’altra tournée condivisa, stavolta con: Fiorella Mannoia, Francesco De Gregori e Ron, con conseguente pubblicazione di album e di DVD. Del 2005 è l’album “Iguana cafè” e di “Il mio nome è Pino Daniele e vivo qui”, in questi album collabora nuovamente con Tony Esposito. Nel 2008 si riunisce, oltre che, con Tony Esposito, a Senese e De Piscopo, realizza con loro un triplo CD con vecchi successi riarrangiati, versioni originali e alcuni inediti, dal titolo “Ricomincio da 30”. Nel 2009 pubblica l’album “Electric Jam” in collaborazione con J-Ax. Nel 2010 partecipa al festival Crossroads, organizzato da Eric Clapton a Chicago, qui suona con Joe Bonamassa e sempre nel 2010 pubblica l’album “Boogie Boogie Man” dove duetta con Mina, Franco Battiato, Mario Biondi e J-Ax. Nel 2011 partecipa al concerto di Eric Clapton a Cava de’ Tirreni, il concerto regala degli assoli da brivido da parte di entrambi. Nel 2014 vari concerti in tutta Italia e grande concerto il 1° settembre 2014 all’Arena di Verona con la sua band originale, ultimo concerto con la band il 22 dicembre. Il 31 dicembre si esibisce a Courmayeur con diretta Rai nel programma “L’anno che verrà”.
Sarà la sua ultima esibizione. La sera del 4 gennaio ha un infarto nella sua casa di Orbetello in Toscana, soffriva da tempo di problemi cardiaci, trasportato all’ospedale di Sant’Eugenio di Roma, muore alle 22:45. In tanti la mattina del 5 sono rimasti sconcertati dalla notizia, si pensava fosse una bufala. Napoli, sempre grande nella sua generosità, ha omaggiato l’artista da subito e ancora si susseguono le manifestazioni, stasera durante la partita Napoli-Juventus, tutto lo stadio ha cantato “Napule è”, ed è stata commozione.
Ricordiamo le sue varie collaborazioni sia in campo nazionale che internazionale con: 99 Posse, Biagio Antonacci, Almamegretta, Avion Travel, Claudio Baglioni, Alex Britti, Luca Carboni, Fabio Concato, Lucio Dalla, Giorgia, Irene Grandi, Rita Marcotulli, Roberto Murolo, Gino Paoli, Luciano Pavarotti, Danilo Rea, Vasco Rossi, Lina Sastri, Massimo Troisi ( legato a lui da una amicizia speciale), Ornella Vanoni, Victor Bailey, Joe Bonamassa, Don Cherry, Eric Clapton, Randy Crawford, Phil Manzanera, Pat Metheny, Noa, Simple Minds, Nanà Vasconcelos.
Ha composto le colonne sonore di vari film: “Ricomincio da tre”, “Le vie del Signore sono finite” e “Pensavo fosse amore..invece era un calesse” di Massimo Troisi, “La mazzetta” di Sergio Corbucci, “Mi manda Picone” di Nanni Loy, “Amore a prima vista” di Vincenzo Salemme, “Maradona- La mano de Dios” di Marco Risi, “Passione” di John Turturro ed altre.
Ora le sue canzoni continueranno ad accompagnarci: “Napule è mille culure, Napule è mille paure Napule è a voce de’ creature che saglie chianu chianu E tu sai can un si sule…”