Installazione di telecamere in condominio
di Sara Saiu
La delibera relativa all’installazione di un impianto di videosorveglianza per le parti comuni di un condominio deve essere deliberato dalla maggioranza degli intervenuti in assemblea in rappresentanza di almeno 500 millesimi.
Un comunicato del Garante della privacy datato 24/05/2004 dispone che la presenza di detto sistema debba essere segnalata da un cartello che contenga sia l’immagine di una videocamera e sia la dicitura “area videosorvegliata” seguita dall’indicazione “La registrazione è effettuata da … per fini di … – Art. 13 D. Lgs. 196/2003. Il periodo di conservazione delle immagini, salvo situazioni specifiche, non può superare le 24 ore.
Il singolo condomino, qualora volesse installare un sistema di videosorveglianza che inquadri la propria unità immobiliare, dovrà fare attenzione che l’inquadratura riguardi la sua proprietà e le parti antistanti la porta. La Suprema Corte, con la sentenza n. 22602 del 5/6/2008, ha considerato lecite le riprese interessanti l’ingresso, i balconi ed i cortili ed in generale quelle di luoghi che siano comunque visibili pubblicamente dall’esterno, assimilabili in quanto tali a luoghi esposti al pubblico (Cass. n. 44156 del 26/11/2008).
La stessa Corte ha successivamente ritenuto legittime anche le riprese dell’area destinata al parcheggio ed il relativo ingresso chiarendo che le stesse sono utilizzabili anche in eventuali procedimenti contro atti vandalici.
Il mancato rispetto delle norme, in particolare negli esercizi pubblici, può portare alla rimozione dell’impianto e ad eventuali sanzioni, anche se questo è stato installato con le migliori intenzioni. Ad esempio è successo che in via Koch a Cagliari le forze dell’ordine abbiano imposto la rimozione delle telecamere alla titolare di un asilo, rea di non aver richiesto tutte le dovute autorizzazioni.
Queste soluzioni tecnologiche però, seppur utilissime, non sempre vengono utilizzate per scopi nobili.
Sempre a Cagliari, in particolare nei quartieri di Is Mirrionis e San Michele, alcune persone infatti hanno pensato bene di installare sofisticati sistemi di videosorveglianza per controllare depositi di sostanze illegali e per anticipare le visite delle forze dell’ordine.
Il capo della squadra mobile Leo Testa, intervenendo sull’argomento, ha dichiarato: “Vedo che i miei appelli alla diffusione e capillarizzazione della videosorveglianza non rimangono inascoltati… almeno i criminali, a scopo “difensivo”, si sono attrezzati. Speriamo facciano ora lo stesso le istituzioni, le scuole e i privati per aiutarci”.
Tra i malviventi l’attenzione sul ruolo delle telecamere si sta diffondendo al punto che recentemente a Sestu un ladro, dopo aver derubato un negozio di bombole, ha avuto anche cura di staccare l’hard disk del sistema di videosorveglianza, rendendo così molto più difficili le indagini dei carabinieri.
Vulcano n° 88