Intervista a Giacomo Porcu candidato consigliere della lista Uniti per Alessandra Todde

 

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a cura di Sandro Bandu

 

Giacomo Porcu, 49 anni, utese doc, quadro direttivo bancario, sindaco al secondo mandato del Comune di Uta. Candidato con la lista civica Uniti per Alessandra Todde presidente.

Ha scelto lei di candidarsi e come procede la sua campagna elettorale

Sì, ho scelto io di candidarmi, una scelta nata dai primi tavoli di costituzione del campo largo, in rappresentanza dei movimenti civici; abbiamo sostenuto immediatamente Alessandra Todde riconoscendo in lei la figura capace e concreta per portare avanti le varie istanze della società civile e, a tal proposito,  vogliamo proprio coinvolgere questo strato della società che non si riconosce più nei partiti tradizionali, ma in una lista fatta da amministratori locali, da professionisti e da rappresentanti del mondo dell’associazionismo. La campagna elettorale sta andando bene tanto è vero che si stanno avvicinando tante persone, fino ad oggi deluse e che si sono allontanate dal mondo politico, che oggi si stanno interessando ai temi che noi stiamo analizzando e ai quali proponiamo le nostre ricette: dall’ambito sanitario, trasporti e mondo del lavoro.

Le prime 3 sfide da affrontare da parte della sua coalizione

In primis sicuramente la sanità, un nervo scoperto, dove bisogna dare pari dignità a tutti i cittadini per questo servizio importante della nostra società. Bisogna riorganizzarla da capo, dando sostegno agli operatori sanitari che nonostante i loro sacrifici e le ingenti risorse messe in campo, a parer nostro non sufficienti e spese in maniera non corretta, non riescono a dare il meglio di se stessi, perché demotivati e stressati. Bisogna puntare e rafforzare la sanità territoriale e di base per evitare che i Pronto Soccorso vengano presi d’assalto anche per prestazioni che non richiedono l’urgenza immediata.

Un altro punto importante e quello dei trasporti, bisogna uscire da questo isolamento in cui ci hanno obbligato le non scelte dell’attuale Giunta di centrodestra, sia in termini di continuità territoriale verso l’esterno, ma anche verso l’interno. Non abbiamo collegamenti che possano agevolmente consentire spostamenti dal nord al sud della Sardegna: abbiamo il triste primato in Italia di avere l’unico capoluogo di provincia, Nuoro, non servito dalle ferrovie. Questo si ripercuote negativamente sullo spopolamento delle zone interne perché poco servite e dalle quali gli spostamenti risultano più disagiati e difficoltosi.

Il terzo punto è quello che riguarda le infrastrutture: abbiamo delle realtà come quelle delle strade provinciali e statali, dove ingenti somme e finanziamenti non vengono utilizzati in maniera concreta per dare risposte ai cittadini. Queste strade sono poco sicure e teatro di gravi incidenti mortali mentre il nostro presidente uscente Solinas, nominato commissario straordinario ANAS, è rimasto inerme per molti anni non riuscendo a spendere i soldi per mettere in sicurezza queste strade.

 

 

Ci illustra un provvedimento da attuare subito per il suo territorio?

Per il nostro territorio è importantissimo il sostegno al mondo agricolo e dell’allevamento: oggi abbiamo una totale mancanza di guida e prospettiva in questo ambito. L’assessorato all’agricoltura è uno di quelli strategici per quanto riguarda la Sardegna e il nostro territorio, che vanta centinaia e centinaia di Partite IVA che operano nel settore. Non si investono risorse per le reti irrigue a cura del Consorzio di bonifica, non si investe sulla logistica e sul marchio e, inoltre, non sono previste agevolazioni per fare una continuità territoriale delle merci: oggi paradossalmente è più conveniente importare merci dall’estero che esportare i nostri fantastici prodotti che avrebbero un grandissimo mercato in tutto il mondo, ma la diseconomia e la mancanza di progetti della Giunta Solinas ha penalizzato i nostri agricoltori e allevatori, non siamo assolutamente competitivi sul mercato globale. Un mondo inesplorato, quello agricolo, dal quale potrebbero scaturire molti posti di lavoro, soprattutto per i nostri ragazzi.

Caso Solinas: il presidente, indagato da tempo, doveva fare un passo indietro?

Premetto che sulle vicende giudiziarie non entro in merito. Penso che la mancata candidatura del presidente uscente Solinas, sia semplicemente un atto dovuto per la sua attività politica e amministrativa a dir poco fallimentare. Passerà alla storia come la Giunta che ha prodotto le minor leggi in un quinquennio e quelle poche che ha fatto sono state spesso impugnate dai Governi nazionali che si sono succeduti.

Perché gli elettori dovrebbero votare per lei e per la sua coalizione?

è importante votare la nostra coalizione perché è l’unica che rappresenta un vero cambiamento, con la possibilità di andare ad esplorare nuove strade che oggi sono innovative e che sicuramente risolleveranno le sorti della nostra regione. La Sardegna ha bisogno di risposte nuove a problemi nuovi: non risposte vecchie a problemi attuali, bisogna avere aderenza e concretezza sul territorio. Nel mio caso, l’esperienza di 9 anni da sindaco, dove devi dare ogni giorno risposte immediate a tutti i cittadini, anche scontrandoti con la burocrazia, è stata un’ottima palestra che ci dato una marcia in più per vincere questa lotta quasi impari. L’esperienza maturata con la nostra civica, fuori dai normali schemi e logiche di partito, è stata determinante e ci ha permesso di ottenere importanti risultati che sono sotto gli occhi di tutti i cittadini.

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