Intervista al candidato sindaco Antonio Scano della coalizione “Andare Oltre”
di Carmen Corda
A pochi giorni dal voto, abbiamo rivolto qualche domanda ad Antonio Scano, candidato alla guida della coalizione di centrodestra “Andare Oltre” nella quale sono confluite diverse anime: Forza Italia, Lega- Psd’Az, Fratelli d’Italia, Riformatori Sardi e Proposta Civica.
Volto noto della politica asseminese, consigliere all’opposizione dell’Amministrazione Puddu, potrebbe – secondo le ultime previsioni – raccogliere il ‘voto di sfiducia’ nei confronti dell’Amministrazione uscente ed essere addirittura vincitore al primo turno.
Si tratta di previsioni che forse non tengono nella giusta considerazione il largo consenso del Movimento Cinque Stelle, che potrebbe comunque subire un’inflessione quale segno riflesso della politica nazionale; si tratterà di comprendere quanti e quali effetti avranno le vicende politiche nazionali sul voto cittadino.
Come riassumerebbe la sua storia politica?
“Sono entrato in politica perché ritengo che una persona debba mettere a diposizione della comunità le sue esperienze di vita. Nasco in una lista civica, un bel po’ di tempo fa, sono stato anche nella Margherita che poi è confluita nel PD ma sono andato via – dieci anni fa – perché non condividevo l’approccio alle diverse problematiche e sono tornato ad una lista civica. La nostra è una coalizione complementare che nasce dall’accordo tra la lista civica di mia provenienza e le varie forze di centrodestra; abbiamo trovato una sintesi di programma sulle cose da fare. La diversità non è un limite ma una ricchezza: si tratta di utilizzare al meglio le risorse interne“.
Le ho fatto questa prima domanda perché volevo che definisse la sua identità politica, messa in dubbio o comunque non chiara al M5S, secondo alcune recenti dichiarazioni della candidata Sabrina Licheri e del Sindaco Puddu. Come risponde a questa ‘accusa’ di opacità politica?
“Come ho detto, io provengo dalla Margherita, quindi da un’area centrista. Ritengo che siano saltati gli schemi del 1900! Oggi fare politica significa studiare i problemi e trovare soluzioni. Stiamo parlando di una amministrazione locale, nella quale i problemi sono a noi evidenti e con questa coalizione abbiamo trovato il compromesso. Nella vita politica di ognuno di noi c’è comunque un excursus: si matura e si vede la vita in modo diverso. Cambiare idea non è un limite ma è segno di un percorso di maturazione: se le vecchie soluzioni si rivelano obsolete vanno cambiate“.
Quindi meglio cambiare partito per le proprie idee che cambiare le proprie idee per il partito?
“Esatto. Ho rispetto per il mio passato politico, ma ora ho maturato una diversa visione della società. Ricordiamoci che Salvini è stato il responsabile del Partito Comunista padano!”.
Ha già fatto riferimento alla complementarietà della sua coalizione, anticipando una mia domanda. Non teme le difficoltà di dialogo che potrebbero derivare da eventuali distanze su temi specifici?
“No. No perché ritengo che una delle mie capacità principali sia quella di saper dialogare con tutti. Non ci sono grandi distanze perché parliamo di politica locale, di problemi concreti; abbiamo un programma condiviso da tutte le forze. Non temo problemi di questo tipo”.
Sabrina Licheri, sua principale competitor, ha dichiarato che l’Amministrazione Puddu è stata carente nella comunicazione (alludendo alla necessità del superamento dei limiti dei social etc.). Voi come pensate di colmare la ‘distanza’ tra Amministrazione e popolazione, spesso lamentata dai cittadini? In altre parole: come si risolve per voi il rapporto tra comunicazione e partecipazione?
“Dunque, i social sono importanti per comunicare ma non sono l’unico strumento, né lo strumento principale. Tutti i canali comunicativi vanno utilizzati ma quello che io preferisco è il rapporto umano: l’amministratore deve stare tra la gente assumendo non solo onori ma anche tutti gli oneri che derivano dalla carica. Bisogna essere disposti a incontrare i cittadini! Io di sicuro sarei presente in Comune per ascoltarli: mi piace stare tra la gente, anche se si tratta di ascoltare critiche. Anzi, proprio le critiche sono indispensabili per crescere”.
Quali meriti riconosce all’Amministrazione Puddu?
“A mio avviso non è stato fatto un salto di qualità rispetto alle amministrazioni precedenti. Hanno fatto alcune cose che noi non abbiamo intenzione di cancellare: intendiamo prendere il buono e migliorarlo. A quelle totalmente sbagliate porremo rimedio, come per esempio al Piano urbanistico tanto vantato come grande successo, ma che parte da studi delle precedenti amministrazioni… Ci sono dei limiti evidenti nel PUC. Ho grosse difficoltà a indicare qualcosa di veramente fatto bene”.
Quindi nessun merito di rilievo…
“Il Puc che va comunque migliorato; le piste ciclabili sono una buona idea ma la localizzazione totalmente sbagliata; la pista di atletica anche. Le piste di atletica non si fanno più intorno ai campi di calcio ma in strutture apposite”.
Una parola: viabilità.
“Una delle prime cose che faremo sarà la messa in stato di sicurezza del sottopasso di Via Coghe che sarà ripulito, video sorvegliato e avrà ascensori funzionanti. Ci sarà una grande attenzione per quel quartiere ‘dimenticato’: noi punteremo su Via Coghe-Sa Costera perché non è ammissibile avere un paese di serie A e uno di serie B. Stessa cosa per Truncu Is Follas. Uno studio della viabilità deve necessariamente tener conto delle attività produttive, perché non è possibile non considerare i danni che si possono creare”.
Per concludere, mi sembra doveroso farle una domanda di più ampio respiro. Ieri al Quirinale fumata bianca: un commento a riguardo?
“Aspettiamo di vedere cosa riusciranno a fare. L’iter che ha portato a questo governo ritengo sia stato un po’ troppo tortuoso e non ho apprezzato l’operato del Presidente. Sarebbe stato più logico dare, sin da principio, l’incarico a Salvini o a Di Maio. Con tutto il rispetto per l’Istituzione. In ogni caso, contestare le scelte del Presidente non significa prendersi la libertà di ammainare la bandiera italiana del Palazzo Comunale: fatto gravissimo, nonché reato“.