Villaspeciosa. Alice Aroni: “grazie a mio padre per avermi concesso l’onore di essere sua figlia”
di Sandro Bandu
Alice Aroni è una ragazza di 35 anni, ed è impiegata presso il Poliambulatorio di Decimomannu. Nelle recenti elezioni comunali di Villaspeciosa ha tentato la scalata al Comune di Villaspeciosa, ma per un niente, per soli 85 voti, non ce l’ha fatta. Ha vinto, invece, il suo competitor Gianluca Melis, delfino dell’ex sindaco Elio Mameli.
Alice è una bella ragazza, slanciata e biondissima, è molto determinata; quando parla ti guarda dritto negli occhi e non cede: non è mai lei ad abbassare per prima lo sguardo. Per l’intervista accetta di venire presso la nostra sede, un giovedì alle ore 17. È puntualissima e con me sale al primo piano dove si trova la nostra redazione. All’inizio penso che mi studi, mi guarda e non parla.
Poi, una volta rotto il ghiaccio, è un fiume in piena. Riesco anche a farla divertire e non me ne pento: ha un bellissimo sorriso.
So che nel primo Consiglio Comunale ha avuto un vivace scontro con l’ex sindaco Elio Mameli, e per questo la incalzo e cerco di portarla a qualche dichiarazione forte. Niente da fare: durante la lunga intervista, durata quasi due ore, citerà tutti per nome e cognome ma non farà mai il nome e il cognome dell’ex sindaco, mi dirà solo alla fine: non se lo merita. Vi assicuro che contro di lui non userà espressioni forti.
Chi conosce la storia politica di Villaspeciosa sa perchè vi è questo attrito tra questa ragazza di 35 anni, che si sta affacciando oggi alla vita politica del proprio paese, ed Elio Mameli, sindaco di Villaspeciosa dal 2003 al 2018.
Un po’ di storia.
Il papà di Alice, Mariano Aroni, scomparso all’età di 72 anni nel 2012, è stato un potente politico, prima in quota alla Democrazia Cristiana e poi all’UDC, ricoprendo prestigiosi incarichi politici anche a livello regionale (vedi articolo pubblicato nel Vulcano n° 77). Dal 1990 al 2003 è stato sindaco di Villaspeciosa, facendo fare un bel salto di qualità al proprio paese con scelte lungimiranti; ma sapete chi era il suo vice? Presto detto: Elio Mameli.
Si dice che proprio Mameli, a capo di altri sei consiglieri, sia l’artefice della caduta della giunta Aroni decretando la fine politica a Villaspeciosa dello stesso Mariano Aroni: ecco spiegato il motivo della non reciproca simpatia.
Salve Alice, ci dice quale è stato il suo primo pensiero dopo che ha capito di aver perso per soli 85 voti?
“Non è stato negativo: ho pensato ai 745 concittadini che avevano scelto me. Per me è stata una grande vittoria: metà del paese ha scelto Alice Aroni”.
Allora le formulo la domanda in diverso modo: perchè gli speciosesi hanno scelto Gianluca Melis?
“Sarebbe interessante chiederlo a chi lo ha votato!”.
Sorride. Ho capito che da qui non si passa.
Ho saputo che il primo Consiglio Comunale è stato, per usare un eufemismo, un po’ turbolento…
“Non da parte mia: ho solo risposto a tono ad alcune provocazioni”.
In questo quinquennio amministrativo lei dovrà guidare la minoranza: come esplicherà il suo ruolo di minoranza?
“Sarà un compito di controllo e di opposizione costruttiva, per il bene del nostro paese”.
Cosa ne pensa delle deleghe conferite all’ex sindaco Elio Mameli? Si occuperà di Lavori Pubblici, Servizi sociali, Sagre paesane e sarà il rappresentante per Villaspeciosa all’Unione dei Comuni…
“Sì, in effetti il vicesindaco, con queste deleghe fondamentali, ha in mano tutti i punti nevralgici della macchina amministrativa. La popolazione si sta chiedendo: chi è il vero sindaco?”.
Secondo lei di cosa ha bisogno Villaspeciosa in questo momento?
“I problemi sono tanti: il nostro paese ha bisogno di tutto, di ripartire da questa stagnazione e di risolvere una serie di problematiche che perdurano da alcuni anni. In primis bisogna pensare a un rilancio della zona industriale, cercando di creare le condizioni per nuove opportunità di lavoro; provvedere alla salvaguardia della zona archeologica San Cromazio, oggi in completo abbandono; valorizzare le zone periferiche; aprire la casa di riposo; provvedere ai collegamenti del centro abitato verso la stazione ferroviaria; valorizzare l’invaso del Cixerri sia per fini turistici, ma anche per agevolare, i nostri agricoltori”.
Possiamo parlare della persona Alice Aroni?
“Perchè no?”.
Questa è la sua prima esperienza politica?
“Sì, anche se la politica, avendola vissuta sin da piccola tramite mio padre, mi ha sempre appassionata”.
Un ritratto di suo padre politico ce lo fa?
“Semplicemente è stato Mariano Aroni! Un grande politico, un grande uomo. A parte tutti gli incarichi che ha ricoperto nella sua vita, la sua grande passione è sempre stata Villaspeciosa. Lui era il SINDACO, ha dedicato al Paese gran parte della sua vita, perché per lui non era un regno, ma una grande famiglia. Ha sempre cercato di aiutare tutti e l’ha fatto col cuore, senza mai chiedere nulla in cambio. Ha regalato a molte persone tantissime opportunità, anche a chi poi gli ha voltato le spalle. Ha reso Villaspeciosa il paese bellissimo che è oggi e tutto ciò che oggi Villaspeciosa può vantare lo deve a lui, perché il paese è esattamente come lui l’ha lasciato 15 anni fa. Era lungimirante, aveva idee straordinarie e, con la sua grande intelligenza, arrivava prima su tutto. Alcuni grandi progetti erano pronti per essere realizzati poco prima del tradimento politico che ha subito nel 2002, con il quale gli è stato impedito di proseguire il suo mandato. Proprio per questo motivo il nostro paese ha perso l’occasione di essere ancora più straordinario e soprattutto ha perso tanti posti di lavoro. Io penso che con lui Villaspeciosa sarebbe entrata nella Città Metropolitana di Cagliari. Lui adesso non c’è più fisicamente, ma con i miei fratelli Jessica e Daniel, e con tutti gli amici storici, combatteremo per fare in modo che Villaspeciosa risplenda, così come avrebbe voluto lui”.
Com’era suo padre in famiglia?
“E’ stato un padre speciale, presente, amorevole. Papà era una forza della Natura, con il suo carattere forte e deciso ci ha amato e insegnato i valori più importanti della vita: il rispetto, la correttezza, la lealtà, l’onestà, l’umiltà, la bontà d’animo, perché lui li possedeva tutti. Era e rimarrà sempre il nostro punto di riferimento, la nostra famiglia è unita e andiamo avanti custodendo tutti i suoi valori che saranno sempre anche i nostri. Io dico un grazie particolare a mio padre per avermi concesso l’onore di essere sua figlia, perché per me è un orgoglio esserlo”.
Cosa promette agli elettori che l’hanno sostenuta?
“Da questa mia prima esperienza elettorale ho capito che circa 800 persone hanno creduto in me e nel mio gruppo, ed è un dovere per noi esserci per tutti loro, ma anche per chi, pur non avendoci votato, avrà bisogno di noi: svolgeremo il nostro lavoro con serietà e determinazione e ci saremo, sempre! Vorrei spiegare che essere presenti non significa stazionare in piazza a tutte le ore, quello significa avere molto tempo libero. Esserci significa che anche se qualcuno non ti conosce bene, sa però dove trovarti se ha bisogno, tante persone quando hanno avuto bisogno di me sono venute a cercarmi pur non avendo con me tanta confidenza, eppure quando ho potuto fare qualcosa, l’ho fatto con un sorriso, in silenzio, perché chi aiuta qualcuno se lo fa con il cuore, non ha bisogno di gridarlo affinché tutti sappiano. Esserci significa questo!”.
Vulcano n° 96