L’educazione come pilastro della democrazia europea
Un popolo migliore per una società migliore
In un’epoca in cui la competenza è cruciale per la gestione di settori fondamentali come sanità, trasporti, istruzione e politiche pubbliche, diventa sempre più urgente riflettere sull’importanza della formazione per chi aspira a ruoli decisionali.
Ogni cittadino ha il diritto di essere eletto, ma è altrettanto fondamentale chiedersi se la qualità e la preparazione di chi ricopre cariche politiche non debbano essere valutate con maggiore attenzione.
In un contesto come quello dell’Unione Europea, dove il principio della parità di diritti è cardine, l’implementazione di un sistema educativo gratuito ma meritocratico si rivela essenziale per garantire una crescita sociale equa, tutelando la democrazia e migliorando la qualità della governance.
L’importanza di una preparazione solida per la classe dirigente
Un esempio lampante dell’importanza dell’educazione si manifesta in ambiti fondamentali come la sanità e l’istruzione.
Pensiamo ad un medico senza una laurea o a un insegnante che non ha seguito un percorso formativo adeguato: sarebbe impensabile, soprattutto in un’epoca in cui la professionalità è vitale per il benessere e lo sviluppo di una società.
Allo stesso modo, la politica non può essere un campo in cui chiunque possa accedere senza una preparazione formale.
L’importanza di laurearsi diventa evidente quando ci si trova di fronte a scelte cruciali per il futuro della collettività: la laurea, pur non essendo una garanzia assoluta di competenza, rappresenta un filtro necessario per garantire che chi esercita il potere pubblico possieda almeno una base di conoscenze solide.
Il rischio di avere “laureati incompetenti” non sparisce, ma può essere fortemente ridotto attraverso l’introduzione di requisiti educativi minimi e la promozione di percorsi di formazione continua che valorizzino le esperienze professionali.
Tuttavia, l’insegnamento della disciplina e dell’impegno, fin dalla giovane età, non può essere sostituito e deve essere parte integrante di un sistema educativo che offra opportunità a tutti.
Un circolo virtuoso: favorire lo studio come requisito per la carriera politica
L’introduzione di un sistema che ponga al centro l’importanza dell’educazione creerebbe un circolo virtuoso che beneficerebbe l’intera società. Se diventasse sempre più difficile intraprendere una carriera politica senza un adeguato percorso di studi, verrebbero incentivati i giovani a investire nel proprio futuro sin dall’adolescenza.
Questa spinta verso l’istruzione sarebbe salutare non solo per la formazione individuale, ma per la qualità della politica stessa, contribuendo a contrastare l’ascesa indiscriminata di personaggi politici senza preparazione, spesso eletti tramite slogan populisti e promesse irrealistiche.
Un’opportunità per i partiti politici: riscoprire il valore dello studio
Anche all’interno dei partiti politici, un sistema meritocratico basato sull’educazione spingerebbe i giovani a impegnarsi per perseguire una carriera politica.
Non sarebbe più possibile accedere a posizioni di rilievo senza una solida preparazione culturale e professionale. In tal modo, i partiti verrebbero “costretti” a promuovere figure con una visione chiara e una preparazione adeguata, favorendo una nuova generazione di politici capaci di affrontare le sfide del futuro.
La scuola, e più in generale l’educazione, diventerebbero così strumenti essenziali non solo per la crescita individuale, ma anche per il rinnovamento della classe dirigente.
Restituire potere e vitalità all’educazione
Questa riforma avrebbe un impatto significativo anche sul sistema educativo stesso. Se i giovani fossero spinti a studiare con la consapevolezza che solo attraverso l’istruzione potrebbero accedere a posizioni politiche di responsabilità, l’educazione ritroverebbe un ruolo centrale nella vita delle persone.
Non solo come mezzo di sviluppo personale, ma come passaporto per contribuire in modo significativo alla collettività.
La scuola diventerebbe un terreno fertile per la costruzione di una società più equa e giusta, e la politica ne trarrebbe giovamento, con un’intera generazione di leader più preparati, consapevoli e competenti.
Conclusione: un sistema educativo che migliora la democrazia
In definitiva, un sistema educativo che valorizzi la meritocrazia e favorisca l’accesso universale a un’educazione di qualità è la chiave per una società che si rinnova e per una democrazia che si rafforza.
Se l’educazione diventasse una condizione imprescindibile per entrare in politica, la nostra società entrerebbe in un circolo virtuoso in cui la preparazione, l’impegno e la dedizione vengono premiati, mentre l’ignoranza e la superficialità vengono progressivamente messe da parte.
Una classe dirigente più competente e responsabile, supportata da un sistema educativo all’altezza delle sfide del futuro, non potrà che portare a una politica migliore e, di conseguenza, a una democrazia più solida e sana.
Emanuele Mulas