Pratobello 24, raggiunte le 10 mila firme adesso cosa succederà?
Legge di iniziativa popolare “Pratobello 24”.
La proposta si basa su quanto previsto dall’art. 3 dello Statuto sardo, che conferisce alla Sardegna competenza primaria in materia di edilizia e urbanistica. Grazie anche all’imponente campagna mediatica in pochi giorni sono state raccolte le diecimila firme necessarie per sottoporre il testo al vaglio del consiglio regionale. L’obiettivo dei promotori ora è quello di raggiungere le 50 mila sottoscrizioni.
Il testo prevede la creazione di una mappa delle aree idonee per l’installazione di impianti rinnovabili, andando ad escludere zone ad alto valore paesaggistico, culturale e ambientale. Vengono citate anche soluzioni strategiche innovative, tra cui quelle basate sull’idrogeno, e la promozione delle comunità energetiche comunali, intercomunali, provinciali e regionali.
La proposta prende il nome da un episodio molto noto successo nel 1969, quando la popolazione di Orgosolo si oppose alla creazione di un poligono militare nel suo territorio. I promotori oggi vorrebbero riproporre lo stesso spirito e cercare di opporsi alla proliferazione incontrollata di impianti eolici e fotovoltaici sia a terra che in mare.
Lo scorso 3 luglio la giunta Todde, attraverso la legge regionale n. 5/2024, ha provato a mettere un freno alle nuove installazioni prevedendo una sospensione di 18 mesi per nuovi progetti legati a produzione e accumulo di energia rinnovabile. L’iniziativa però è stata recentemente impugnata dal governo Meloni davanti alla Corte Costituzionale perché eccederebbe le competenze attribuite alla Sardegna, entrando in conflitto con le leggi nazionali ed europee.
Sull’argomento la presidente Todde ha commentato: «Leggendo la delibera di impugnazione proposta dal CdM contro la nostra legge regionale mi colpisce particolarmente una frase: la legge approvata lo scorso 3 luglio dal consiglio regionale “sta generando dubbi tra gli operatori del settore”. Quindi sorge spontanea una riflessione. Al governo Meloni non interessa la tutela del paesaggio, la salvaguardia ambientale o le lecite preoccupazioni dei cittadini spaventati dall’impatto della speculazione sul nostro territorio. No. Sono prioritari i dubbi sorti tra i vari operatori del settore infastiditi dalla scelta della Sardegna di dotarsi di una legge – evidentemente molto efficace vista la richiesta di sospensione immediata – che mette ordine al caos ereditato da anni di immobilismo della precedente giunta».
Gli impianti autorizzati che hanno iniziato i lavori prima del 3 luglio, e pertanto non sono al momento bloccati dalla legge 5/2024, sono 37 di cui 4 progetti eolici (1 autorizzato nel 2015, 1 nel 2020, 1 nel 2021, 1 nel 2022) e 33 progetti fotovoltaici (1 autorizzato nel 2019, 3 nel 2020, 21 nel 2021, 7 nel 2022, 1 nel 2023).
Il corpo forestale sta procedendo col verificare quanti abbiano realmente iniziato i lavori e se siano presenti violazioni.
Alcune considerazioni.
La raccolta di firme per la proposta popolare andrà avanti fino al 16 settembre e una volta terminata inizieranno le fasi di valutazione e verifica. Step successivo sarà la valutazione della proposta nel consiglio regionale, con tempi che, come previsto dall’art. 32 della legge statutaria sarda, possono arrivare a due anni. A questo punto alcuni si chiedono perché l’iniziativa non parta direttamente dalla giunta regionale, così da risparmiare tempo e sforzi. È evidente che i programmi, almeno in parte, sono divergenti. I tempi burocratici quindi si prevedono lunghi e quasi certi i ricorsi, che li allungheranno ulteriormente.
Un esempio? Il comma 2, dell’articolo 4 della proposta di legge recita testualmente: “Gli impianti fotovoltaici, agrivoltaici e eolici già esistenti nelle aree interessate dalle disposizioni della presente legge potranno continuare a operare fino alla vigenza dell’autorizzazione in essere, fatte salve eventuali deroghe previste dal Piano Energetico Regionale e previa VAS (Valutazione Ambientale Strategica)”.
A questo riguardo, come succede ad esempio anche in urbanistica, bisognerà capire cosa si intende esattamente per esistente: già operativo? in costruzione? progetto approvato? Una volta stabilito chi è autorizzato e chi no, considerando gli interessi in ballo, scatteranno verosimilmente i ricorsi degli esclusi.
In conclusione, sulla base degli elementi disponibili, la proposta di iniziativa popolare sembra avere davanti ostacoli non da poco, mentre è molto più probabile che la giunta regionale individui le aree idonee alle installazioni già entro i prossimi mesi, seguendo le indicazioni del comitato creato appositamente e portando avanti il progetto del piano energetico ambientale concepito dalla sua maggioranza.
Programma confermato dalla stessa presidente Todde: «La nostra legge è chiara, diretta ed efficace e resterà in vigore fino a quando non si pronuncerà la Corte Costituzionale. Nel frattempo stiamo già lavorando alla mappa delle aree idonee, attraverso un percorso partecipato tra Regione, Comuni e cittadini».
Carlo Manca
https://legislature.camera.it/cost_reg_funz/671/672/documentotesto.asp
https://www.regione.sardegna.it/documenti/1_46_20070328190430.pdf
(art. 32)
https://www.consregsardegna.it/wp-content/uploads/2022/10/LR2022-15.pdf
Download testo completo formato pdf della proposta di legge “Pratobello 24” progetto_legge_sardegna_pratobello_24
Testo completo della legge regionale n. 5 del 3 luglio 2024