Martiradonna e Zignoli, grinta e diligenza sulle fasce
Prosegue la nostra carrellata dei campioni che vinsero lo storico scudetto con la maglia del Cagliari nel 1970. Oggi è il turno di Mario Martiradonna e Giulio Zignoli, ormai scomparsi, che in quella stagione magica garantirono copertura ed efficacia sulle fasce laterali della retroguardia rossoblù.
Mario Martiradonna
Sbarca in Sardegna nell’estate del 1962 e la maglia del Cagliari diventa per lui una seconda pelle. Martiradonna lega la sua carriera ad alcuni passaggi fondamentali della storia rossoblù, come la prima promozione in A del 1964 e lo scudetto del 1970. Soltanto Cera, Greatti e Riva lo accompagnano nella conquista di entrambi gli storici traguardi.
Nato a Bari il 28 agosto 1938, dopo una lunga militanza tra Quarta Serie, C e B, calca per la prima volta i campi di Serie A nel 1964; nelle successive nove stagioni con la maglia del Cagliari totalizza 306 partite (236 in Serie A) e mette a segno 5 gol (4 in A).
Martiradonna era un marcatore piccolo (1,70 m x 69 kg) ma roccioso, difficile da superare. Un terzino destro che si faceva rispettare grazie alle sue doti principali: dinamismo e grande forza fisica. Le più grandi seconde punte del nostro campionato ne soffrivano la marcatura. È rimasta nelle menti dei tifosi rossoblù la partita in cui non fece quasi toccare palla a Rivera, che avrebbe di lì a poco vinto il Pallone d’Oro. Una prestazione maiuscola, celebrata dal Corriere dello Sport col titolo «L’operaio batte il maestro».
Scopigno diceva che quel cognome «così lungo e sfortunato» lo “rovinava”, altrimenti sarebbe finito dritto dritto in Nazionale.
In un’intervista al sito ufficiale del Cagliari datata 2010, Martiradonna ha parlato con affetto dei suoi ex compagni: «Eravamo come una famiglia, tutti fratelli». Il terzino ha poi ricordato le ore che hanno preceduto la gara decisiva per lo scudetto: «Pranzammo al Corallo. Io da via Roma andai allo stadio a piedi, serviva per digerire. Eravamo sereni, non pensavamo fosse la partita dell’anno». Poi la vittoria sul Bari e la grande festa negli spogliatoi, con fiumi di champagne e la presenza del divertentissimo Walter Chiari. Dopo ognuno festeggiò in compagnia di amici o parenti. Il difensore barese fu svegliato alle 6 dai tifosi che lo osannavano sotto casa. «Su quel balcone sembravo il Papa», disse divertito. Per lui, calciatore di provincia, lo scudetto fu un riscatto da condividere col popolo rossoblù: «In trasferta ce ne dicevano di tutti i colori, vincevamo e davamo fastidio. – raccontò ai media ufficiali del Club – I sardi prima camminavano a testa bassa, dopo quella vittoria si sono guadagnati stima e affetto».
Martiradonna è ormai un pezzo del Cagliari dello scudetto che non c’è più: è infatti scomparso nel capoluogo sardo il 20 novembre 2011. Fa parte della Top 11 Rossoblù – I più forti di sempre votata dai tifosi.
Giulio Zignoli
Due stagioni, una delle quali da titolare, uno scudetto. Non male il bilancio in maglia rossoblù del terzino nato a Verona il 19 aprile 1946, arrivato in terra sarda nel 1968 dopo tutta la trafila nelle giovanili del Milan e le esperienze con Taranto e Bari.
Giunto al Cagliari come riserva di Longoni, pian piano scala posizioni nelle gerarchie del tecnico Scopigno e diventa titolare nella stagione dello scudetto. Nonostante sia un destro naturale, approfitta delle difficoltà di adattamento di Mancin, prelevato dalla Fiorentina, e prende il controllo della fascia sinistra. Colleziona 25 presenze su 30 nella migliore stagione del Cagliari, un ottimo score rispetto all’unica partita disputata nella stagione precedente.
Il pretino, così soprannominato per il viso pulito e il tono di voce sommesso, in occasione del 40° anniversario dello scudetto ha ricordato quell’esperienza indimenticabile. «È stata la più grande gioia della mia carriera – ha dichiarato al sito del Cagliari nel 2010 – Una squadra fantastica, un gruppo affiatatissimo. Giocavamo un calcio spettacolare, all’avanguardia per quei tempi, che divertiva gli spettatori neutrali. Non a caso metà squadra formò l’ossatura della Nazionale che arrivò seconda in Messico». Lo scudetto ha rappresentato anche una grande soddisfazione personale: «Personalmente posso dire di essere fiero di aver contribuito alla miglior difesa del campionato».
Lasciata la Sardegna, Zignoli vince due scudetti (1972 e 1973) e una Coppa delle Coppe (1973) con la maglia del Milan.
Una delle sue ultime apparizioni pubbliche è stata la festa del quarantesimo anniversario dello scudetto. Nonostante fosse sempre stato magro, era parso più scavato in volto. Un male terribile lo ha portato via il 12 settembre 2010, pochi mesi dopo la festa con gli ex compagni di squadra.
Luca Pes