Piscina comunale? Quella di Assemini è ancora chiusa


È passato un anno da quando l’Acquasport ha riconsegnato le chiavi della piscina comunale nelle mani dell’amministrazione. In questo lasso di tempo il bene patrimoniale più prezioso di Assemini, del valore di 6,5 milioni di euro, è rimasto privo di gestione, manutenzione e soprattutto controllo. Un mancato monitoraggio – come scaturito durante la riunione della commissione consiliare ai Lavori pubblici –  che graverebbe per decine di migliaia di euro sulle casse comunali per i danni e i furti subiti dalla struttura. Questi andrebbero a sommarsi ai debiti da contenzioso tra Comune e vecchio gestore per il mancato pagamento, da parte di quest’ultimo, dei canoni di locazione previsti dal contratto di concessione. 

Oltre a questo si sono verificati anche diversi furti, l’ultimo dei quali risale al 15 aprile scorso. Alle attività di indagine svolte dalla Polizia locale di Assemini è seguito l’invio di una Comunicazione di notizia di reato (Cnr) in Procura per danneggiamento e furto aggravato. Sulla stima dei danni effettivi, però, non c’è ancora certezza e ci sta lavorando il tecnico incaricato dal Comune. 

 

La promessa

Nell’agosto scorso l’amministrazione rassicurava prospettando un’immediata custodia del bene e la verifica del suo stato tramite l’incarico di un tecnico che quantificasse i danni subiti dalla struttura negli anni di utilizzo e i conseguenti lavori di ristrutturazione necessari al suo ripristino. A questi sarebbe susseguita una nuova gara di affidamento della gestione. 

Non basta. A novembre 2023 era stato approvato l’impegno di spesa per l’acquisto e l’installazione di sei telecamere: «La videosorveglianza – dichiarava il sindaco Mario Puddu – ha funzioni di deterrenza, di ausilio alle indagini post reato e di mantenimento degli standard di sicurezza».

 

La denuncia 

Intanto atti vandalici e ruberie si sono susseguiti e pare siano stati tenuti all’oscuro della minoranza: «Abbiamo appreso durante l’ultima riunione della commissione Lavori pubblici protesta il consigliere Alessandro Casula – che la piscina è stata vandalizzata con danni e furti per svariate migliaia di euro». Durante la riunione sono saltati fuori dettagli che hanno lasciato interdetti i presenti: «Ci sono stati furti di impianti tecnici ed elettrici accertati dagli organi competenti e segnalati alla procura». 

Casula si fa portavoce del Pd e del M5s, preoccupati che la piscina venga restituita alla città al più presto e senza aggravio di costi: «Durante il consiglio comunale del 9 ottobre 2023 avevamo presentato un’interrogazione congiunta chiedendo quali fossero gli intendimenti dell’amministrazione sulla gestione futura della struttura. In quell’occasione avevamo peraltro chiesto di affidare a una ditta di sorveglianza la custodia dell’immobile al fine di salvaguardarne l’integrità».

 

La risposta

Alle osservazioni e domande avanzate dall’opposizione il sindaco Mario Puddu non dà immediata replica: «Risponderò in aula, nell’unica sede istituzionale opportuna», lasciando il dubbio sulla veridicità delle accuse e sulle segnalazioni avanzate dagli avversari politici. Intanto nell’ordine del giorno della convocazione del prossimo consiglio comunale, previsto per mercoledì 10 luglio, non c’è alcun riferimento all’argomento “piscina”. 

 

Redazione (S. S.)

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