Polemica sul nuovo servizio di Igiene Urbana: Assemini più sporca di prima?
di Carmen Corda
Così come annunciato nel febbraio scorso, è partito il nuovo programma di Igiene Urbana con un primo step che ha visto la riorganizzazione e riduzione del servizio di raccolta dei rifiuti “porta a porta”, in vista della sua completa sostituzione con contenitori di raccolta seminterrati, un sistema multi-scomparto mobile e cassonetti digitalizzati, ferma restando la possibilità di conferimento all’isola ecologica.
Il nuovo piano ha creato un generale e diffuso malcontento che si è concretizzato nell’istituzione, nel mese di maggio, di un Comitato dichiaratamente apartitico denominato Assemini Pulita che nasce “con l’obiettivo di lavorare gratuitamente e democraticamente per valorizzare l’ambiente e il decoro di Assemini”. Il Comitato ha raccolto un numero considerevole di firme, pari quasi a 8 mila, “per dire NO al nuovo appalto di raccolta dei rifiuti incentrato sull’utilizzo dei ‘cassonetti’ tecnologici e SI al ripristino del servizio di conferimento porta a porta, con i dovuti miglioramenti tecnici, formativi ed economici”.
Su richiesta di alcuni consiglieri di minoranza, il 2 luglio si è tenuta sul tema una riunione del Consiglio Comunale, in adunanza aperta, durante la quale sono potuti intervenire anche alcuni membri del Comitato, in un confronto con l’Amministrazione dai toni fortemente polemici e accusatori con argomentazioni spesso fondate ma ancor più spesso imbevute di retorica e luoghi comuni. Quattro ore di Consiglio che, in alcuni momenti, hanno richiesto al Presidente lo stesso sforzo che di solito impegna le maestre della scuola elementare per tenere a bada alunni indisciplinati e irrispettosi. In sede di Consiglio sono state rivolte al Sindaco pesanti accuse, prima tra tutte quella di aver avviato un programma di tale portata senza prima confrontarsi con i propri cittadini e senza aver tenuto conto delle condizioni socio-ambientali di Assemini.
Un programma che per costi, effettiva attuabilità ed efficienza desta non poca preoccupazione, soprattutto in ragione del fatto che si tratta di un piano di lungo periodo che impegnerà l’Amministrazione e la cittadinanza per ben nove anni. Il Sindaco – sottolineano i cittadini – starebbe inoltre venendo meno ad uno dei suoi impegni elettorali, ossia il mantenimento e miglioramento del servizio “porta a porta” e non la sua sostituzione.
Seppur con toni e modi discutibili, è stato un apprezzabile momento di democrazia partecipata con il rincuorante intervento del Signor Doreid Mohamed, di origini libanesi ma cittadino asseminese da quasi vent’anni, che lamentando alcuni comportamenti incivili non imputabili al Sindaco (dice ironicamente), ha invitato alla riflessione e si è appellato al senso civico o, se vogliamo, al più semplice buon senso. L’Amministrazione Puddu ha il dovere di tenere nella giusta considerazione le critiche e gli appelli dei cittadini riguardo ad un programma che mostra delle criticità ed è sicuramente suscettibile di miglioramento.
Assemini è più sporca di prima? Forse.
Sarà bene però tenere a mente l’appello del Signor Doreid, perché in assenza di un alto senso civico anche il migliore dei programmi diviene irrealizzabile.
Vien quasi da dire: Chi è senza peccato scagli la prima pietra.