Romanticismo e poesia in “Bright Star”: il sentimento si unisce alla creazione artistica
Quando Jane Campion narrò gli ultimi intensi anni del poeta John Keats
Dopo un’iniziale confusione sul senso del termine “congiunto”, per la gioia di numerose coppie la fase due dell’emergenza sanitaria volta a fronteggiare il coronavirus ha permesso a tante persone di rincontrarsi con la propria dolce metà. Per celebrare questa possibilità, noi di Vulcano consigliamo oggi un film biografico delicato e romantico, ma assolutamente non scontato: Bright Star (2009) di Jane Campion, unica donna vincitrice della Palma d’oro al Festival di Cannes per il suo famoso Lezioni di Piano (1993).
Il film narra gli ultimi tre anni di vita del poeta John Keats (Ben Whishaw) dal punto di vista della sua musa Fanny Brawne (Abbie Cornish). Il titolo stesso dell’opera è ispirato a un famoso sonetto che il celebre autore britannico scrisse per la sua amata, ovvero Bright star, would I were steadfast as thou art. Nel film la delicatezza del sentimento amoroso si accompagna alla rappresentazione della sua forza in grado di superare divergenze caratteriali e ostacoli socio-economici. La dolcezza nel film non sfora però nella patina fine a stessa e mostra anche la consapevolezza dei personaggi davanti alle sfide della vita, nonché la faticosa accettazione della malattia che infine metterà fine all’esistenza del poeta. Un romanticismo che si fa anche inno alla vita, poiché vediamo come sia proprio grazie al tenace infiltrarsi di Fanny nel mondo di Keats che quest’ultimo elabora alcuni dei suoi componimenti più celebri. Nel film sono infatti presenti, tra le altre, anche poesie come La Belle Dame sans Merci e Ode to a Nightingale, che probabilmente non sarebbero mai venute alla luce se il poeta britannico avesse continuato a studiare l’amore solo sui vecchi capolavori letterari. A fare da contraltare a Fanny è il caro amico di Keats, Charles Brown (Paul Schneider), che inutilmente tenterà di riportare il poeta all’esclusivo studio dei classici come unica fonte creativa. Grazie alle meravigliose opere che Keats scrisse, nonché alla loro ottima trasposizione cinematografica, l’amore resiste e riesce a trascendere il tempo e l’esistenza terrena dei suoi protagonisti.
Nel realizzare il film, sia la regista che Whishaw studiarono attentamente l’opera di Keats, con una lunga preparazione alle riprese. L’attore protagonista imparò per l’occasione a scrivere con piuma d’oca e inchiostro, per cui molte delle lettere ricevute da Fanny nel film sono scritte a mano da Whishaw in persona. Anche molte delle battute pronunciate a voce dagli attori sono tratte dallo scambio epistolare del poeta con la sua musa. Nota di merito, infine, va agli straordinari costumi di Janet Patterson.
Un’opera che ha la capacità di mostrare le varie sfaccettature del sentimento amoroso e della genesi artistica, che speriamo possa contribuire a dare nuovo lustro al sentimento romantico di chi ora potrà nuovamente incontrarsi; ma soprattutto ci auguriamo anche che possa infondere forza a coloro costretti ancora a stare lontani perché residenti in regioni o Paesi diversi.
Buona visione!
Marta Melis
Film: Bright Star Regista: Jane Campion
Anno: 2009 Durata: 119 min. Pubblico: per tutti