“Sa mandada”, ad Assemini si ripropone un’antica tradizione
Quello che si è concluso è stato un anno di grandi difficoltà economiche per ampie fasce di popolazione. La crisi ha colpito un po’ tutti, come testimonia la crescita esponenziale degli aiuti erogati dai servizi sociali in tutti i Comuni d’Italia.
Per far fronte a questa situazione, che gli enti locali vivono come un’autentica emergenza sociale, l’amministrazione comunale di Assemini ha attivato negli ultimi mesi diverse iniziative di sostegno ai più bisognosi. Fra queste, una ha trovato spazio nel programma degli eventi natalizi, frutto della rivisitazione di un’antica usanza della nostra società contadina: “Sa mandada”.
Cos’è “Sa mandada”
Nei giorni precedenti il Natale, con “Sa mandada” era in uso da parte delle famiglie benestanti (non necessariamente ricche) donare alle famiglie più povere generi di prima necessità. Venivano elargiti soprattutto alimentari, in modo che anche nelle modeste dimore di domestiche, braccianti e servi pastori si potesse festeggiare in modo dignitoso la Natività.
Nel programma delle festività di fine anno, “Sa mandada” è diventata “Un dono da condividere” e la biblioteca comunale si è trasformata nel punto di raccolta e partenza dei doni. La Caritas San Pietro ha invece svolto il compito che una volta era affidato a massaie e bambini, ovvero quello di recapitare i doni alle famiglie. La raccolta delle donazioni da parte dei cittadini asseminesi è durata quasi un mese, dal 9 dicembre sino al 5 gennaio scorso.
Sono stati donati generi alimentari di tutti i tipi, cibo per bambini e neonati e prodotti tipicamente natalizi come panettoni, pandoro e spumante. Donato anche vestiario per neonati e bambini, abiti per per adulti, giochi per i più piccoli e giochi di società. Sono avvenute donazioni per 850 €.
L’iniziativa ha saputo coniugare lo spirito solidaristico col recupero delle nostre tradizioni più autentiche e si è conclusa con un bilancio più che positivo. L’auspicio è che questa possa ripetersi anche negli anni a venire e che cresca sempre di più la partecipazione di tutta la popolazione.
Alberto Nioi