SOS ambiente: siamo immersi nei rifiuti

 

di Sandro Bandu

 

Che la situazione delle nostre campagne fosse precaria questo lo sapevamo già da tempo, ma per avere un’idea più precisa siamo andati sul campo e abbiamo verificato dal vivo lo stato di salute delle nostre zone rurali a Decimomannu, e dobbiamo affermare che dopo il sopralluogo effettuato ci siamo resi conto che la situazione è a dir poco drammatica; purtroppo il disastro ambientale non è solo un fatto locale, ma è un caso che attanaglia tutti i Comuni d’Italia;

Un problema, quello delle discariche abusive, che ci costa caro sia per l’inquinamento dell’ambiente, che anche per le ripercussioni economiche che ne derivano. Infatti, secondo l’Osservatorio Diritti – una testata online indipendente specializzata in inchieste, analisi e approfondimenti – l’Italia, dal 2014, ha pagato sanzioni per 235 milioni di euro  all’Unione Europea per le discariche abusive, in media 160 mila euro al giorno negli ultimi 4 anni. La ragione? La presenza di 200 siti contrari alle norme europee, di cui 13 contenenti rifiuti pericolosi, disseminati su tutto il territorio nazionale.

Una multa salata, a cui si aggiungono altri 110 milioni di euro stanziati a partire dal 2017 dal governo per le bonifiche, affidate da marzo dello scorso anno al commissario straordinario Giuseppe Vadalà. Il compito del generale Vadalà e della sua task force è tutt’altro che facile: ripristinare aree abbandonate da anni, dove rifiuti pericolosi, detriti, elettrodomestici, mobili e semplice monnezza sono spesso mischiati e sprigionano miasmi e percolato, avvelenando il territorio.

Dicevamo del nostro poco piacevole giro turistico nelle campagne di Decimo, ma anche nei paesi vicini la situazione non è molto diversa, anzi forse anche peggio. Infatti, nel settembre scorso, clamorosa fu la denuncia del sindaco di Villaspeciosa, Gianluca Melis che, esasperato per i continui scempi perpetrati all’ambiente del proprio Comune, aveva reso pubblica la discarica abusiva sorta in una località del proprio Comune, causata da persone senza scrupoli che, tra l’altro, non si sono dimostrate  molto intelligenti, visto che di tale scempio hanno lasciato molteplici indizi e tracce per cui non è stato difficile risalire agli stessi autori.

Il problema è che spesso non sono i residenti i responsabili di tali misfatti: gli accertamenti effettuati, infatti, hanno permesso di smascherare persone provenienti da Quartu e Cagliari che, pensando di farla franca, hanno scaricato nel territorio di Villaspeciosa camionate di rifiuti, recando grave danno all’ambiente e alle casse del piccolo Comune.

Purtroppo il controllo del territorio costa e i piccoli Comuni non hanno a disposizione risorse umane per il controllo del territorio, ne tantomeno riscorse economiche per rimettere a posto l’ambiente. Bonificare una discarica ha dei costi importanti, minino 2000 euro, che occorrono per smaltire i rifiuti, fare i sopralluoghi e per i costi amministrativi, e per un piccolo Comune un impegno economico di questa portata, significa fare scelte dolorose e andare alla ricerca di fondi da altri capitoli, talvolta anche da servizi essenziali per la popolazione che già sono ridotti al minimo indispensabile.

 

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A Decimo, in compagnia dei responsabili dell’Organizzazione di volontariato Habitat Italia di Decimomannu, Efisio Pili e Gino Floris, abbiamo fatto un sopralluogo nelle varie località rurali e realizzato un video che potete visionare nel nostro sito online www.vulcanonotizie.it.

La situazione è davvero preoccupante: è stata una vera e propria via Crucis a partire dalla località “Su Spainadroxiu”, per proseguire in località “Su Strintu” e arrivare poi al laghetto del fiume “Flumineddu”, dove abbiamo accertato la presenza di numerosi cumuli di rifiuti, di lastre di eternit, di grandi cumuli di vetro, di tracce di numerosi roghi e di altre tipologie di rifiuti pericolosi per la salubrità ambientale e per gli stessi equilibri dell’eco-sistema del bellissimo laghetto, popolato da una fauna importante come gli aironi cinerini, le garzette, le anatre selvatiche e da altre specie importanti.

Il gretto del fiume, ricordiamo che è demanio regionale, è veramente uno spettacolo indegno per una popolazione che si ritiene civile; vi sono addirittura cumuli di plafoniere provenienti da una illuminazione pubblica: sicuramente la ditta incaricata anziché smaltire questi rifiuti nella discarica pubblica ha pensato bene di gettarli nelle campagne di Decimo per non sborsare i quattrini dovuti allo smaltimento.

E pensare che a breve qui sarà posto in essere l’importante progetto “Il parco dei due fiumi” del Comune di Decimomannu, un percorso pedonale e ciclabile tra i fiumi Flumineddu e Riu Mannu, che abbina cultura e ambiente: vi saranno delle postazioni che permetteranno di osservare la fauna e la flora presente nel nostro territorio, ma anche gli importanti siti archeologici del Ponte Romano e del Ponte Is Aramigus.

E allora come se ne esce? La natura da sola non ce la fa, e neanche i Comuni ce la faranno se non saremo noi cittadini a fare mea culpa e ad aiutare le istituzioni. Ben vengano le Organizzazioni di Volontariato che quanto meno cercano di rendere la vita difficile ai delinquenti ambientali. Ma anche queste organizzazioni non possono rappresentare l’unica   soluzione del problema: dobbiamo essere noi cittadini e soprattutto le istituzioni ai vari livelli ad affrontare questa ferita al territorio che sembra non cicatrizzarsi mai. Deve cambiare la nostra cultura, la nostra  mentalità, dobbiamo avere il coraggio di denunciare i misfatti e tutti i malfattori che si macchiano di questo orribile delitto: d’altronde anche la nostra salute viene messa seriamente a rischio dalle falde inquinate e dai fumi tossici provenienti dai roghi accesi. Pertanto non giriamo la faccia e non facciamo finta di niente se individuiamo, e segnaliamo alle autorità competenti, qualche nostro conoscente, fosse anche il nostro migliore amico.

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