Statale 130: Elmas, Assemini e Decimomannu sul piede di guerra


Elmas, Assemini e Decimomannu: tre paesi stremati dai continui incidenti che accadono quasi ogni giorno nel tratto della statale 130 che li collega. Bivi non solo stradali, ma anche tra la vita e la morte, per i quali amministrazioni, comitati, imprenditori e cittadini stanno combattendo da più di trent’anni per una messa in sicurezza sempre più necessaria. 

Intanto mercoledì 3 luglio, alle ore 17, si terrà un incontro tra il Comitato sicurezza sulla 130 e il consigliere regionale Gianluca Mandas nella sede del comitato in via Cagliari 22 a Decimomannu.

 

Il progetto

I lavori, approvati già da tempo, stentano a essere avviati. Prevedono in particolare l’eliminazione degli incroci a raso nel tratto della statale che parte da Elmas fino a Decimomannu e la realizzazione di tre cavalcavia in prossimità dei principali crocevia contestualmente all’eliminazione dei semafori presenti. 

Ogni giorno migliaia di veicoli transitano per i due incroci più pericolosi (quelli di Elmas e di Decimomannu) in direzione Cagliari, Iglesias, Decimomannu e San Sperate e Sestu. Per attraversarli da una parte all’altra è necessario fare due soste, la prima negli stop completamente privi di protezioni e con scarsa visuale, la seconda all’interno dell’isola centrale, anch’essa senza schermi.

Al di là della noncuranza delle regole che i conducenti spesso dimenticano di rispettare, l’errore umano va limitato con degli appositi dispositivi di sicurezza (guardrail, barriere, dissuasori) o, come prevede il progetto, modificando la carreggiata. 

 

Lo “stop” di Elmas 

Elmas, dal canto suo, ha espresso il suo parere «negativo» a seguito della conclusione della procedura, avviata nel gennaio 2021, di “Valutazione d’impatto ambientale” integrata con la “Valutazione d’incidenza” e la “Verifica del piano di utilizzo terre”. Sono state presentate molteplici osservazioni, alcune delle quali avanzate dallo stesso Comune, relative al territorio di Elmas. 

Inoltre lo scorso maggio, a seguito delle attività di analisi e valutazione della documentazione tecnica, sono state evidenziate le criticità, richieste integrazioni e l’adeguamento del progetto nonché la rivalutazione del cronoprogramma dei lavori alla società Anas. 

In particolare, in merito ad alcuni aspetti progettuali, la sindaca Maria Laura Orrù ha espresso la necessità di effettuare un notevole approfondimento circa la problematica relativa alla permeabilità trasversale della nuova infrastruttura necessaria per garantire continuità all’edificato urbano e alle attività a nord e a sud della direttrice stradale, per evitare l’effetto di cesura urbana ma anche le ripercussioni sul sistema del traffico e della viabilità dei centri urbani interessati, in particolare di quello di Elmas che, nello stato di progetto, vedrebbe convogliati i flussi di traffico da e per la statale 130 su un’unica direttrice. 

Orrù precisa che senza le modifiche progettuali richieste e il superamento delle criticità stimate, quali ripercussioni su traffico, viabilità e sviluppo urbanistico, il parere dell’Amministrazione sugli interventi che abbiano dirette conseguenze sul territorio di Elmas, è negativo. 

 

I chiamati in causa

La sindaca di Elmas ha peraltro richiesto alla Presidente della Regione Alessandra Todde, in qualità di Commissario straordinario per la viabilità in Sardegna, un tavolo di confronto e collaborazione tra Regione, Comuni e Anas per l’organizzazione dei lavori di approfondimento progettuale e la definizione di obiettivi e strategie volte al superamento delle criticità. 

Inoltre con un’altra nota inviata all’Anas Orrù chiede la sospensione dei termini per l’esecuzione dell’approfondimento progettuale, l’aggiornamento dello studio di traffico, approfondimenti su atmosfera, rumore, acque superficiali e sotterranee e la gestione delle terre.  

 

Le voci

La sindaca di Elmas Maria Laura Orrù dichiara: «Le criticità del tratto di Elmas sulla SS 130 sono note da tempo. Il progetto, così come è stato predisposto attualmente, crea difficoltà di contenimento del traffico urbano e rischia di generare problemi di congestionamento dentro il centro abitato. Questo proprio perché il progetto, pensato più di 10 anni fa, non tiene in considerazione lo sviluppo presente e futuro del nostro territorio. Chiediamo che vengano garantite entrate e uscite in tutte le direzioni (verso Cagliari e verso Iglesias) come attualmente o meglio da tutti e tre i punti perché sia garantita la sicurezza anche dentro il centro urbano. Siamo disponibili anche a rivedere il cronoprogramma dei lavori per iniziare dal tratto di Decimomannu». 

Anche Ottavio Schirru, portavoce del Comitato per la sicurezza sulla 130, ha domandato un incontro urgente alla Todde: «Da un mese e mezzo non abbiamo ancora avuto una risposta, né dalla Presidente della Regione né dal Presidente del Consiglio Piero Comandini. Prossime mosse? Sabato mattina ci riuniremo all’incrocio di Decimomannu e tappezzeremo il territorio con gli striscioni di protesta. Stanno tenendo in ostaggio 70mila persone, tra cui lavoratori, studenti e bisognosi di cure». 

Sul piede di guerra anche la sindaca di Decimomannu Monica Cadeddu: «È necessario che qualcuno si occupi con urgenza di questa problematica, io sono in attesa che la presidente Todde mi dia udienza, richiesta fatta circa un mese fa. È urgente che ci incontriamo affinché possa portare al tavolo le informazioni necessarie a far cogliere le criticità e la forte preoccupazione che la pericolosità di questo incrocio genera. Non vogliamo arrivare ad azioni eclatanti ma se sarà necessario per farci sentire faremo anche quelle. La sicurezza del territorio è prioritaria su tutto. Come sindaci dobbiamo far fronte comune sul tema prioritario che è la sicurezza del territorio, tutti gli altri aspetti sono secondari».

Chiude il sindaco di Assemini Mario Puddu: «Sono meravigliato di quanto stia accadendo. Già in occasione del primo mandato abbiamo sempre messo davanti a tutti gli interessi particolari, la messa in sicurezza della SS130 (che, non dimentichiamolo, una o due volte alla settimana riporta in cronaca vittime di incidenti). Se continuiamo con questa melina non vedremo l’inizio dei lavori neppure nel 2050. Se Decimo e Assemini sono “pronte”, che l’opera venga divisa in lotti e si parta da Decimo e Assemini, in modo che Elmas si prenda il tempo che vuole. Quest’opera significa salvare vite umane».

 

Sara Saiu 

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