Su Ballu Tundu dell’”Associazione San Giovanni di Seruis” di Villaspeciosa
Una danza di armonia e perfezione per tutti gli speciosesi
Amare il proprio paese è un sentimento forte, coinvolgente e totalitario. La passione per le proprie radici determina un continuo desiderio di conoscenza, sia del passato che del presente. Non ci stancheremo mai di raccontare Villaspeciosa, la sua storia e le sue storie, attraverso le vicende dei suoi abitanti (di ieri e di oggi). Non ci appartengono le volgari beghe politiche che avviliscono e, spesso, insultano l’intelligenza di tutti noi speciosesi. Il nostro obiettivo è condividere con i lettori di Vulcano qualunque avvenimento, passato o presente, che renda onore a Villaspeciosa e dia lustro all’intero paese, al di là della corrente politica locale di appartenenza. A nostro giudizio chi si distingue per capacità, traguardi raggiunti, intelligenza e originalità, giungendo a risultati di ampio respiro, che “saltano” i confini del paese, merita visibilità nel nostro giornale.
Riteniamo che sia giunto il momento di raccontare la storia del gruppo folk di Villaspeciosa, per farlo nel modo migliore abbiamo intervistato Sara Melis, Presidente dell’associazione folkloristica.
Da quanto tempo esiste il gruppo folk di Villaspeciosa?
L’Associazione Culturale Onlus San Giovanni di Seruis di Villaspeciosa nasce con atto notarile nel 2007, prende il nome dall’antico villaggio medievale e dall’annessa chiesa rurale sita nel territorio di Villaspeciosa. Il gruppo nel 2011 è stato riconosciuto, in occasione del 150° anniversario dell’unità di Italia, “Gruppo di interesse nazionale”.
Da quanto tempo sei presidente?
Sono diventata presidente nell’aprile 2017, da allora abbiamo ripreso a partecipare attivamente, anche con il coinvolgimento del sacerdote Don Marco Puddu, e dei diversi comitati organizzatori, a tutte le manifestazioni religiose (e non) che vengono organizzate in paese.
Quanti iscritti conta attualmente il gruppo e quali attività svolgete?
Attualmente il gruppo è composto da 25 partecipanti, molti dei quali frequentano le lezioni di ballo tradizionale che si tengono settimanalmente. Dallo scorso maggio abbiamo ripreso il canto del rosario tradizionale grazie anche all’utilizzo di registrazioni effettuate nei primi anni 2000 da un componente del gruppo durante le processioni. Partecipiamo inoltre alle processioni religiose che si svolgono, prevalentemente durante l’estate, in tanti paesi della Sardegna. Nel dicembre del 2018, in sinergia con il Comitato di San Platano 2019, che ci ha sin da subito coinvolti, abbiamo dato vita alla 1° edizione del presepe vivente in abiti tradizionali sardi.
Abbiamo saputo che state facendo un certosino lavoro di ricerca storica attraverso documenti e immagini per ricostruire il costume originale di Villaspeciosa. A che punto siete?
Già dal 2000 i membri storici del gruppo avevano iniziato le prime ricerche sui capi antichi per la ricostruzione degli abiti tradizionali. La ricostruzione degli abiti tipici speciosesi ha ripreso vita agli inizi del 2019 quando Emanuele Mudu, speciosese d’adozione dai primi anni 2000 (ossia da quando ha acquistato casa qui a Villaspeciosa) appassionato di tradizioni popolari e abiti tradizionali, nonché abile “maistu ‘e pannu” e conoscitore di usi e costumi sardi, è entrato a far parte del gruppo e ha studiato le nostre usanze e tradizioni. Con lui abbiamo iniziato a ricostruire gli abiti di gala di Villaspeciosa (ovvero quelli utilizzati per le occasioni più importanti).
Grazie a lui, e ai cittadini di Villaspeciosa, ma anche a delle serie ricerche d’archivio, abbiamo potuto implementare le nostre conoscenze, utilizzando le fotografie fatte agli albori della ricerca del gruppo, migliorando notevolmente il risultato e trovando stoffe identiche a quelle originali.
La vostra fama ha varcato il Tirreno, dove siete stati esattamente?
Nell’ottobre 2018, 5 coppie del gruppo sono partite presso il Circolo dei sardi “Giovanni Maria Angioy” di Marchirolo, nel Varesotto, dove per due giorni hanno partecipato alla festa annuale esibendosi in balli tradizionali. Una bellissima esperienza.
Quali progetti avete per l’immediato futuro?
Per il 2020 stiamo organizzando un convegno, durante il quale presenteremo agli abitanti di Villaspeciosa i risultati delle nostre ricerche, infatti è nostra intenzione condividere con tutti la gioia di appartenere a un paese così speciale. Attraverso Vulcano vorremmo lanciare un messaggio a tutti gli speciosesi: restiamo a disposizione di tutti i concittadini che volessero mostrarci fotografie e abiti appartenuti ai propri antenati, sarebbe un grande contributo per l’accrescimento del patrimonio culturale locale.
Speriamo che l’invito venga accolto dagli speciosesi di buona volontà, quelli che amano davvero il paese e la sua storia, infatti sarebbe un altro passo verso quell’armonia che un numero sempre maggiore di abitanti desidera raggiungere.
Giuliana Mallei