Tour degli ospedali con le Befane

di Sara Saiu

La visita delle Befane negli ospedali cagliaritani Oncologico, Microcitemico e Brotzu è giunta alla seconda edizione. Organizzata dall’Avis comunale di Guasila, la manifestazione è stata possibile grazie alla collaborazione del direttore generale ARNAS Brotzu Agnese Foddis, del dirigente medico Marinella Spissu, del dirigente medico dell’Oncologico Maria Teresa Addis e del primario della pediatria del Brotzu Maurizio Zanda.

Sotto le spaventose maschere e i pesanti vestiti, realizzati dall’infermiera Donatella Etzi, c’erano lei e gli altri infermieri del 118 Sara Prasciolu, Efisia Mascia e Sandro Bandu, nonché alcuni volontari dell’Avis comunale di Guasila: Roberta, Loredana, Anna, Sara, Tiziano e Santina. Tra di loro erano presenti anche i volontari Marcella Etzi e suo marito Simone, nei panni di due elfi. «Questo è il secondo anno – dichiara la Etzi – che l’AVIS comunale di Guasila, in collaborazione con infermieri dell’oncologico e del 118, organizza questa manifestazione. Un gruppo composto da 10 befane e 2 elfi, con in spalla sacchi pieni di doni per grandi e piccini».

L’infermiere Sandro Bandu racconta: «Nonostante la mia professione di infermiere, aver fatto questa esperienza mi ha toccato profondamente. Dare e ricevere un sorriso ai degenti oncologici che soffrono non ha prezzo. Ai bambini sono stati distribuiti dei piccoli regali a tante caramelle. Consiglio a tutte le persone che si lamentano senza valido motivo di fare un giro negli ospedali per rendersi conto di quante persone soffrono veramente e del duro e incessante lavoro che svolgono medici, infermieri e collaboratori».

Con loro anche un accompagnatore di soli 11 anni, Federico Manca: «Mi sono voluto unire al clan delle befane per aiutarle nella consegna dei dolcetti alle persone ricoverate. Mi ha colpito particolarmente questa esperienza perché ho visitato il reparto rianimazione, dove stanno le persone più gravi, e il reparto bambini. In quest’ultimo mi sono impegnato maggiormente per ricevere sorrisi, e sono stato accontentato».