Un endemismo del territorio di Decimomannu: Plagius flosculosus
di Carla Cossu
La flora spontanea della Sardegna è molto ricca di endemismi, cioè quelle specie vegetali che si rinvengono esclusivamente in aree limitate o molto ristrette di un dato territorio.
Questo è dovuto all’isolamento geografico, alla struttura geologica del territorio e alle condizioni climatiche che hanno permesso alla flora sarda di adattarsi al particolare ambiente insulare.
Gli endemismi si possono dividere in: paleoendemismi (cioè specie che si sono formate in epoche antiche, in genere molto isolate e in via di estinzione, dette specie relitte) e neoendemismi (cioè specie che sono comparse di recente).
In Sardegna si contano circa 350 specie endemiche del bacino del Mediterraneo, di cui un centinaio sono esclusive dell’isola, altre sono condivise con areali tipici del bacino del mediterraneo, come la Corsica, che durante le ultime glaciazioni, era unita alla Sardegna, in quanto facente parte della Placca corso-sarda-calabra, che in seguito si separò, le isole Baleari, l’Arcipelago Toscano, la Sicilia e zone limitrofe.
Di queste specie alcune sono state rinvenute dalla scrivente nel territorio di Decimomannu.
In particolare Plagius flosculosus (L.) Alavi & Heywood, conosciuto con il nome italiano di Crisantemo senza raggi e in vernacolo sardo Caraganzu burdu, un paleoendemismo considerato specie relitta che si è originato ed evoluto esclusivamente in Sardegna e Corsica.
Nonostante la forte azione antropica del territorio questa specie si è creata un areale circoscritto che gli sta permettendo di sopravvivere da 115 anni.
La sua presenza a Decimomannu è stata segnalata per la prima volta nel 1910 da autore sconosciuto, con il binomio scientifico di Chrysanthemum flosculosum L. da un campione di erbario conservato nel Museum Herbarium CAG, presso il Dipartimento di Scienze della Vita e dell’Ambiente dell’Università di Cagliari.
In seguito fu segnalata da Arrigoni nel 1978, con un campione di erbario conservato nell’Erbario Centrale Italiano presso l’Università di Firenze e da Cossu nel 2005 con un campione d’erbario conservato nel Museo Herbarium CAG, presso il Dipartimento di Scienze della Vita e dell’Ambiente dell’Università degli Studi di Cagliari.
Plagius flosculosus appartiene alla famiglia delle Asteraceae. Si presenta con fusti da eretti a striscianti, legnosi alla base, ramificati, privi di peli ed erbacei nella parte terminale.
Le foglie inserite direttamente sul fusto, presentano lamina fogliare da oblunga a spatolata e margine seghettato, munito di una piccola spina apicale.
I fiori gialli formano un disco centrale, sorretto da un lungo peduncolo.
frutti sono acheni scuri con superficie munita di coste bianche.
Vegeta prevalentemente nei luoghi freschi e umidi in prossimità di corsi d’acqua, stagni, canali e zone fangose.

È considerata una specie minacciata, secondo i criteri dell’International Union for Conservation of Nature (IUCN, 2020) con la sigla EN (Endangered) e per questo inserita nella Lista Rossa della Flora Italiana.