Villaspeciosa, gennaio 2021: appuntamento con la morte

Un’incredibile serie di lutti ha colpito il nostro piccolo paese,

ma nella storia non è stato un caso isolato.

 

di Giuliana Mallei

 

 

 

Maledetto 2020, benvenuto 2021……ma a Villaspeciosa il 2021 non è iniziato nel migliore dei modi. Purtroppo ben 10 compaesani ci hanno lasciato, un vero record per il nostro piccolo paese. Tre persone, vittime del Covid, hanno dovuto dire addio a questo mondo anzitempo, altri un po’ più giovani sono stati portati via da brutti mali, altri ancora, per via dell’età avanzata, hanno serenamente raggiunto il Paradiso. Rimane lo sgomento degli speciosesi per una catena di lutti che, a memoria d’uomo, non si era mai vista. La media dei decessi, in tempi normali, è di circa 20 persone all’anno, stavolta sono 10 nel solo primo mese del 2021.

Abbiamo quindi pensato di sfogliare i registri dei morti di circa cento anni fa e vedere un po’ quale era la situazione ai tempi dell’altra grande pandemia: la Spagnola.

Consideriamo che l’epidemia di Spagnola ebbe inizio nel 1917, in pieno conflitto mondiale (si combatteva la Prima Guerra) e una grande moltitudine di soldati si spostava da un continente all’altro per esigenze belliche. Milioni di uomini costretti a vivere in condizioni igieniche precarie, spesso ammassati nelle trincee e scarsamente nutriti, è facile pensare che il contagio sia avvenuto principalmente tra loro. Nel 1918, qualche soldato iniziò a rientrare a casa per motivi di salute: febbre catarrale, broncopolmonite interstiziale (sono queste le diagnosi di alcuni di essi), molto probabilmente qualcuno portava il virus dell’epidemia che avrebbe preso il nome di Spagnola, perché solo i giornali spagnoli, non soggetti alla censura militare poiché neutrali al conflitto, riferivano di questa strana influenza che stava mietendo vittime in numero esponenziale. Si pensi che in tutto il mondo furono contagiate circa 500 milioni di persone.

I documenti d’archivio parrocchiale ci dicono che nel 1917, a Villaspeciosa, 23 persone morirono nell’arco dell’intero anno, ma nel 1918 ben 60 speciosesi lasciarono questo mondo. Abbiamo contato, per la precisione: 3 morti a gennaio, 2 a febbraio, 4 a marzo, 3 ad aprile, 1 a maggio, 2 a giugno, 5  a luglio, 7 ad agosto, 1 a settembre , 3 ad ottobre, 15 a novembre e 15 a dicembre. E’ evidente che ben 30 decessi sono annoverati negli ultimi due mesi dell’anno.

Possiamo desumere anche altri dati: dei 60 defunti, ben 35 furono di sesso femminile. Il prezzo più alto fu pagato dai bambini, falciati senza pietà in 31 (in un’età compresa tra i 4 giorni di vita  e i 13 anni); 12 furono i decessi tra gli speciosesi in età compresa tra i 17 e i 29 anni e 17 lutti riguardarono adulti tra i 30 e i 66 anni.

Fino a qualche anno fa, alcuni anziani potevano ancora testimoniare la paura e l’angoscia vissuta in quel periodo a causa di questo terribile male che colpiva senza distinzione: ricchi e poveri, giovani e anziani, ma con una predilezione per i giovani. Gli ultimi testimoni, raccontavano che gli ammalati furono trasportati nella chiesetta di S.Platano, dove fu allestito una sorta di lazzaretto ; infatti l’unica “arma” , allora come oggi, era il distanziamento sociale. I sopravvissuti portarono per sempre i segni di quella terribile malattia.

Nel 1919 la situazione, a Villaspeciosa, migliorò: solo 13 compaesani salutarono questo mondo; nel 1925 la mortalità riprese a salire e i decessi furono 25; 12 nel 1921 e  27 nel 1922.

Speriamo ardentemente , per quanto ci riguarda, la fine veloce della pandemia e che questa ondata di lutti speciosesi rimanga un caso isolato per tutto il resto del 2021.

 

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