Villaspeciosa. La fragilità umana non va in frantumi, quando la sorreggono mani sicure
La storia di Paolo Follesa,
infermiere presso il Centro di Salute Mentale di Assemini
di Giuliana Mallei
Paolo Follesa, a Villaspeciosa tutti lo conoscono; stimato compaesano che non lesina la propria disponibilità per incoraggiare i giovani ad amare lo sport, ma è sempre in prima fila per aiutare chi soffre. Dotato di grande empatia e sensibilità altruistica, ha intrapreso la professione infermieristica quasi per caso, ma ha trovato la sua via maestra. Vive ogni giorno a stretto contatto con la sofferenza più oscura: quella mentale, ma non perde mai il buonumore e il sorriso. Lo abbiamo incontrato per una chiacchierata sulla sua esperienza professionale.
Ciao Paolo, grazie per la tua disponibilità a farti intervistare. Iniziamo con una domanda forse un po’ scontata: quando hai deciso di diventare infermiere?
Sinceramente non ho deciso di fare l’infermiere per passione, ero già diplomato da qualche anno, ma non riuscivo a trovare un lavoro, così un giorno feci due chiacchiere con il mio caro e compianto amico Mariano Aroni, che era anche il nostro politico locale, poi divenuto sindaco, lui mi consigliò di frequentare il corso per infermieri che era organizzato dalla Unità Sanitaria Locale n°20, in cui, all’epoca, lui ricopriva la carica di Amministratore. Seguii il suo consiglio e iniziò per me un nuovo capitolo della mia vita.
Fu un semplice consiglio ad indirizzarti?
Si, ma fu un buon consiglio che, in quegli anni, lui diede a tanti a Villaspeciosa.
Come è stato frequentare il corso?
E’ stato divertente e appassionante allo stesso tempo. Pensa che ha avuto inizio nel 1989 ed è terminato nel 1991. Con i miei colleghi di corso ho stretto un forte legame di amicizia che perdura ancora oggi, siamo 120 e ci teniamo costantemente in contatto, ora con whatsapp è anche più semplice (abbiamo una chat); molto spesso organizziamo incontri, pranzi, pizzate, cene. Lavoriamo tutti: dall’Ogliastra, all’oristanese a tutto il sud Sardegna.
Andiamo per gradi, qual è stato il tuo primo incarico lavorativo da infermiere?
Due mesi dopo aver conseguito il diploma infermieristico, ho iniziato a lavorare nella Clinica Otorino-Laringoiatrica del San Giovanni di Dio, qui sono rimasto per 10 anni.
Cosa ricordi di quegli anni?
Ho un ottimo ricordo, tra l’altro ho incontrato la mia futura moglie proprio in questa clinica. Lei era una allieva infermiera e svolgeva il praticantato.
Due infermieri in famiglia! Intervisteremo anche lei.
Sarà contenta di raccontarsi.
Torniamo a te, dopo questi 10 anni in Clinica Otorino-Laringoiatrica, dove hai prestato servizio?
Sono stato trasferito in una Casa Famiglia per malati psichiatrici a Decimomannu, qui ho lavorato per 7 anni; tra il 2000 e il 2016 ho fatto assistenza domiciliare ad una persona, e alla sua famiglia, questa persona è diventata per me speciale; ora lavoro presso il Centro di Salute Mentale di Assemini.
Che tipo di lavoro è? Simile a quello in ospedale?
E’ un lavoro molto diverso da quello ospedaliero, essendo un centro diurno, i nostri turni sono articolati tra mattina e pomeriggio dal lunedì al venerdì, per 7 ore e 12 minuti giornalieri. Periodicamente, in base alla calendarizzazione dei turni, effettuiamo anche il turno di Guardia Aziendale, ossia garantiamo la reperibilità nei casi in cui si dovesse presentare la necessità di effettuare un Trattamento Sanitario Obbligatorio.
Di cosa si tratta?
Quando una persona, a causa di uno stato di forte malessere, dovesse essere ritenuta pericolosa per se stessa e per gli altri, allora un medico propone il ricovero, un altro medico procede con la convalida e il sindaco del comune di residenza emana una ordinanza. Successivamente interveniamo noi in equipe composta da un medico e due infermieri e accompagniamo la persona in ospedale, dove resterà per 7 giorni, che possono essere prorogabili.
Torniamo al Centro di Salute Mentale di Assemini. Com’è composto l’organico delle persone che vi prestano servizio?
Il nostro team è composto da medici Psichiatri, infermieri, Psicologi, educatori e assistenti sociali.
Potresti raccontare ai nostri lettori come aiutate le persone che si rivolgono a voi?
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Ad Assemini: Gioielleria Ivano Melis, Ottica Cadoni
A Decimomannu: Macelleria Murtas, Parafarmacia dott.sssa Locci, Enoteca Paolo Melis
A Uta: Pizzeria Su Prexiu, Frutta e Verdura Su Contadinu, Gomme Cossu
A Villaspeciosa: Bar Firinu